RAFFORZARE IL CAPITALE IN TEMPI DI CRISI: IL CASO DELL’ASSICURAZIONE VITA NEGLI STATI UNITI
“External financing in the life insurance industry: evidence from the financial crisis” JRI – JOURNAL OF RISK AND INSURANCE
Thomas R. BERRY-STÖLZLE, Gregory P. NINI, Sabine WENDE
WILEY ONLINE LIBRARY
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La crisi finanziaria e la successiva recessione economica hanno generato perdite operative rilevanti per le compagnie di assicurazione sulla vita negli Stati Uniti, ma le conseguenze sono state - nel complesso - molto meno significative rispetto a quanto accaduto ad altri intermediari finanziari. La capacità di disporre rapidamente di nuovo capitale, mediante il ricorso al mercato, e riduzioni di dividendi hanno consentito agli assicuratori vita di mantenere livelli adeguati di capitale proprio.
Gli autori esaminano questa esperienza, al fine di identificare le cause e le conseguenze della raccolta di capitale esterno da parte delle imprese assicuratrici vita negli Stati Uniti. Il periodo considerato va dal 1999 al 2010 e comprende, dunque, l’apice della crisi finanziaria, a cui gli autori prestano particolare attenzione.
Si dimostra che, in generale, nuovo capitale viene raccolto sia per sostenere la crescita del business sia per sostituire la parte di patrimonio erosa da perdite operative. Questo secondo canale è particolarmente importante durante periodi di recessione macroeconomica.
In particolare, non si rileva alcuna evidenza che gli assicuratori abbiano avuto difficoltà a raccogliere nuovo capitale, a differenza di altri operatori finanziari che hanno invece richiesto consistenti sostegni pubblici. Per gli assicuratori vita, quello che è cambiato a seguito della crisi finanziaria è stata l’esigenza di raccogliere il capitale esterno, mentre l’offerta di capitale esterno sembra essere rimasta costante.
Dai risultati ottenuti, gli autori traggono alcune considerazioni di policy.
In primo luogo, se durante la crisi del 2007-2009 non vi è stata difficoltà per le imprese vita nell’accedere al mercato dei capitali, l’estensione del TARP (il programma di sostegno pubblico per le istituzioni finanziarie in crisi) al settore assicurativo non era stata strettamente necessaria.
Secondo, se gli assicuratori vita sono stati in grado di affrontare la crisi finanziaria come accaduto per altri periodi critici in passato, non vi era la necessità di introdurre nuove regole di vigilanza per rafforzare la solidità delle imprese del settore.