Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Sicurezza Sociale, Assistenza, Sanità

PUBBLICATO IL 1° RAPPORTO SUL SECONDO WELFARE IN ITALIA

Primo rapporto sul secondo welfare in Italia 2013

(a cura di) Franca MAINO e Maurizio FERRERA


CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE LUIGI EINAUDI
http://www.centroeinaudi.it/


PRESS RELEASE - Forte sviluppo in Italia del secondo welfare per integrare gli interventi pubblici con nuove iniziative e risorse private e pubblico-private

SINTESI DEL REPORT

Link ai singoli capitoli del REPORT


 

E’ stato presentato il 1° rapporto sul secondo welfare in Italia, realizzato dal Centro Einaudi e da “Percorsi di secondo welfare”, Centro studi promosso, tra gli altri, da ANIA-ARI, Fondazione Cariplo, Università degli studi di Milano e Compagnia di San Paolo.

Per “secondo welfare” si intendono le iniziative private e in partnership pubblico e privato per allargare e sviluppare le prestazioni di sicurezza sociale ai cittadini. I soggetti coinvolti sono assicurazioni private, fondi di categoria, fondazioni bancarie e altri enti filantropici, sistema delle imprese e sindacati, associazioni ed enti locali.

Nella prima parte del documento sono presentati i principali protagonisti del secondo welfare operanti in Italia, ponendo particolare attenzione alle iniziative di welfare sviluppate da aziende e sindacati, assicurazioni, fondazioni di origine bancaria, fondazioni di comunità e Comuni.

Nella seconda parte sono invece affrontate le dinamiche evolutive in corso in alcuni ambiti ritenuti particolarmente significativi per il futuro del secondo welfare, come finanza sociale, housing sociale, servizi per l’infanzia e conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

La spesa sociale diversa da quella pubblica in Italia è pari al 2,1% del PIL, al di sotto di quanto si riscontra in Svezia (2,8%), Francia e Germania (3,0%), Belgio (4,5%) Regno Unito (7,1%) e Olanda (8,3%).

Il settore del volontariato, un pilastro del secondo welfare, contribuisce per 67 miliardi al Pil nazionale e coinvolge oltre 300.000 enti/organizzazioni non profit, 4,8 milioni di volontari, 681.000 dipendenti, 271.000 collaboratori, per un totale di 5,7 milioni di persone.

Si conferma l’importante contributo delle Fondazioni: solo quelle di origine bancaria, nel 2012, hanno realizzato 22.000 interventi (per un importo complessivo di 965 milioni).

Anche le imprese, le assicurazioni e i Comuni hanno avviato nuovi progetti nel settore, anche se rimangono ancora ampi margini di crescita.

Il futuro del settore sarà sempre più fondato su collaborazioni trasversali fra pubblico, privato e privato sociale.

Il rapporto pone  in evidenza anche alcune criticità su cui è opportuna una riflessione:

  • il rischio di un “incastro” non coordinato fra primo e secondo welfare;
  • la difficoltà di “fare sistema” da parte dei diversi soggetti coinvolti;
  • la disparità territoriale;
  • la debolezza dei meccanismi di monitoraggio e valutazione;
  • un’adesione ancora insufficiente al nuovo “paradigma” dell’investimento sociale.