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🌎 Calamità naturali

CATASTROFI NATURALI NEL 2012: IN CALO IL NUMERO DELLE VITTIME, IN AUMENTO I COSTI (RAPPORTO CRED)

Annual Disaster Statistical Review 2012 - The numbers and trends

Debarati Guha-Sapir, Philippe Hoyois, Regina Below


CENTRE FOR RESEARCH ON THE EPIDEMIOLOGY OF DISASTERS (CRED)
http://cred.be/

IRSS-INSTITUTE FOR HEALTH AND SOCIETY (UNIV. CATHOLIQUE DE LOUVAIN-UCL)
http://www.uclouvain.be/irss.html


Link al Report


Il CRED(*) ha pubblicato un rapporto sulle calamità naturali – e le relative conseguenze - che si sono verificate nel corso 2012.

L’anno è stato interessato da eventi distruttivi in misura più ridotta rispetto  al  periodo 2002-2011. Infatti, sono risultati in calo sia gli eventi censiti (357, rispetto ai 394 della media annua dell’ultimo decennio) sia il numero di decessi (9.655, contro un dato medio di 107.000, relativo  agli ultimi dieci anni). In flessione anche il numero di persone che hanno subito le conseguenze di tali eventi: 124,5 milioni di individui, contro i 268 milioni della media annua del decennio.

I confronti fra i dati degli ultimi dieci anni indicano che Cina, Stati Uniti, Filippine, India e Indonesia sono state le aree geografiche più frequentemente colpite da calamità naturali. Nel 2012, la Cina è risultata il paese più interessato da tali eventi: 13 fra alluvioni e frane, 8 tempeste, 7 terremoti e un periodo caratterizzato da temperature definite “estreme”.

Fra i 10 paesi contraddistinti dalla più elevata mortalità causata da eventi distruttivi, 6 sono considerati “a reddito medio-basso”. L’evento che ha provocato il maggior numero di vittime è stato il tifone “Bopha”, che è costato alle Filippine 1.901 vite umane.

Gli oneri economici complessivi generati  dalle calamità naturali nel 2012  sono stati stimati in 157 miliardi di dollari (114 miliardi di euro), il 10% in più rispetto alla media del decennio.

Gli eventi che hanno causato le conseguenze più onerose sono stati l’uragano Sandy (stime per 50 miliardi di dollari), la siccità nel Mid-West e nel South-West degli Stati Uniti (20 miliardi di dollari), il terremoto in Emilia-Romagna (15,8 miliardi di dollari) e le alluvioni in Cina (8 miliardi).

Nel corso del 2012, sono state le Americhe ad aver subito i maggiori danni economici derivanti dalle calamità naturali (65,7% dei danni da CAT-NAT su scala globale), seguite dall’Asia (17,8%) e dall’Europa (15,4%). Da ultimo, Oceania e Africa (0,6% ciascuna).

Diversa è la situazione se viene considerato il bilancio delle vittime: le percentuali più elevate si registrano in Asia (64,5% del totale delle vittime su scala mondiale) e Africa (30,4%). Rispetto alla media decennale, nel 2012 il numero delle vittime è aumentato in Africa e Oceania, ma è diminuito nelle Americhe, in Asia e in Europa.  

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(*) CRED - Centre for Research on the Epidemiology of Disasters – concentra la propria attività di ricerca sulle situazioni di criticità grave e di emergenza, che siano causa di significativi effetti sullo stato di salute delle popolazioni oppure ne causino lo spostamento massivo (calamità naturali, disastri “man-made”, conflitti e situazioni di disordine sociale). Lo scopo è quello di migliorare la preparazione e la capacità di gestione delle emergenze umanitarie.