Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Risk management, ORSA

PROIEZIONE MULTIANNUALE DEL CAPITALE REGOLAMENTARE E DEL SURPLUS: UN APPROCCIO IN PROSPETTIVA ORSA

Multi-year projection of 1-yr VaR capital requirements and free surplus

Steven MORRISON, Craig TURNBULL, Naglis WYSNIAUSKAS


BARRIE&HIBBERT – a Moody’s Analitics company
http://www.barrhibb.com/


Link al paper


Gli autori del paper intendono contribuire alla letteratura esistente in materia di proxy-modeling multiperiodo, attraverso lo sviluppo di metodologie per la proiezione di 1-year VaR capital requirements e di valori delle passività market-consistent.

Studi recenti, infatti, hanno presentato metodologie e case studies per lo sviluppo di funzioni di proxy da utilizzare per un’efficace proiezione pluriennale dei market-consistent liability values  delle passività assicurative vita di tipo complesso. E’ stato dimostrato che tali approcci sono ugualmente applicabili alle proiezioni multiannuali del run-off delle riserve, come quelle utilizzate per il calcolo dei requisiti patrimoniali sugli Stati Uniti.

Nel paper in esame, l’applicabilità di tali metodologie viene estesa alla proiezione pluriennale dei 1-year VaR capital requirements: ciò permette di proiettare in modo affidabile l’evoluzione del free surplus e, quindi, il futuro, potenziale fabbisogno di capitale. Quanto precede, sottolineano gli autori, potrebbe rivelarsi di notevole importanza per le imprese assicuratrici ai fini del quantitative modeling in ambito ORSA.

La metodologia tecnica è stata sviluppata e analizzata dagli autori grazie all’utilizzo di un case study.    

Le conclusioni tratte dalla ricerca conducono gli autori a sostenere che metodologie del tipo Least Square Monte-Carlo-based fitting possono costituire un efficace e accurato strumento per la realizzazione di proiezioni pluriennali di passività complesse e del capitale.

Le proiezioni di VaR capital possono rivelarsi particolarmente utili nell’analisi della futura adeguatezza patrimoniale, come accennato, ai fini ORSA.

Il case study sviluppato nello studio ha posto in evidenza l’esistenza di metodologie  eccessivamente semplicistiche, che presuppongono la stabilità dei futuri Solvency Capital Requirements. Proporzioni costanti dei valori di attività o passività potrebbero condurre a conclusioni fuorvianti in termini di adeguatezza patrimoniale, soprattutto per passività complesse con garanzia.