Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Solvency II, Modelli interni, Rischio di mercato

OTTIMIZZAZIONE DI PORTAFOGLIO IN SOLVENCY II: VINCOLI IMPLICITI POSTI DALLA FORMULA STANDARD PER IL RISCHIO DI MERCATO

Portfolio optimization under Solvency II: implicit constraints imposed by the market risk standard formula

Alexander Braun, Hato Schmeiser, Florian Schreiber


SSRN-SOCIAL SCIENCE RESEARCH NETWORK
http://www.ssrn.com/


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Gli autori affrontano il problema dell’ottimizzazione dell’asset allocation nel contesto della teoria di portafoglio, nell’ipotesi in cui le imprese assicuratrici debbano rispettare i requisiti patrimoniali per il rischio di mercato previsti da Solvency II.

Illustrano, anzitutto, i caratteri fondamentali della Formula Standard e introducono un modello interno  di asset-liability management per il rischio di mercato. Stimano, poi, profili di rischio-rendimento empirici per le principali asset classes detenute dalle imprese di assicurazione e derivano le frontiere efficienti  in presenza di vincoli di budget e di investimento.

Procedono, quindi, al calcolo dei relativi requisiti patrimoniali sia nel caso di applicazione della Formula Standard sia in quello del modello interno parziale e identificano le composizioni efficienti di portafoglio coerenti con un livello dato di patrimonio. Infine, considerano un set di portafogli inefficienti e verificano la loro ammissibilità.

I risultati evidenziano che la Formula Standard non consente di distinguere gli investimenti sulla base del loro profilo di rischio-rendimento, in quanto tale approccio valuta i portafogli solo sulla base della loro rischiosità (così come calibrata dal regolatore). E’ completamente trascurato, invece, il ruolo del rendimento atteso, mentre gli effetti di diversificazione sono considerati solo marginalmente.

Di conseguenza, i portafogli che contengono azioni, corporate bonds, immobili e hedge funds risultano penalizzati dall’utilizzo dell’approccio standard. Inoltre, benché si dichiari di voler tenere conto dell’asset-liability matching, la Formula Standard non risulta in grado di promuovere la composizione di portafogli efficienti in termini di duration gap.

Infine, in un approccio standard i portafogli efficienti non risultano sostanzialmente preferiti a quelli inefficienti, per cui l’impresa non è in grado di selezionare l’asset allocation con il rendimento atteso più elevato per una data standard deviation.

Il modello interno parziale presentato dagli autori consente, invece, di cogliere in modo più completo gli effetti di diversificazione e il relativo tradeoff fra rischio e rendimento dei titoli in portafoglio.