L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE IN GERMANIA: RAFFORZARE I TRE PILASTRI DELLA PREVIDENZA
Perspektive 2050 – Herausforderungen Demographischer Wandel’ TrendBrief Altervorsorge - n. 1, Juni 2013
GDV – DIE DEUTSCHEN VERSICHERER
www.gdv.de
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L’Associazione tedesca fra le imprese assicuratrici (GDV) ha pubblicato un approfondimento dedicato ai problemi dell’invecchiamento e del mutamento demografico nel Paese, con l’intento di delineare – da qui al 2050 - possibili trend in atto e scenari futuri.
Il punto di partenza dell’analisi è un paradosso: in termini anagrafici, i cittadini tedeschi diventano sempre più “anziani” (gli “over-60”, che erano il 17,4% della popolazione nel 1960, sono oggi il 38,9%) ma si sentono sempre più “giovani”. Un vero e proprio “boom”, secondo i dati GDV, sarà quello dei centenari: sono previsti aumentare da 15.000 (nel 2010) a 25.000 (nel 2030), a 65.000 (nel 2050). Inoltre:
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la speranza di vita è in continuo aumento: +11 anni nel corso dell’ultimo cinquantennio. Secondo i dati dell’ufficio statistico nazionale (Statistisches Bundesamt), la speranza di vita dei cittadini tedeschi si eleverà, entro il 2050, fino a 87,2 anni per gli uomini e a 90,9 anni per le donne;
- l’attuale fascia della popolazione degli over-45 considera il 77° anno di età quale reale soglia della “terza età”. Tuttavia, gli over-75 affermano di “sentirsi più giovani di almeno 10 anni” e – di fatto – la popolazione tedesca maschile trascorre, mediamente, il 93% del proprio ciclo di vita in una generale situazione di “buona salute” (91% per le donne).
Tenuto conto di queste premesse, GDV segnala che:
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il rischio “povertà in vecchiaia” per le generazioni attualmente in età attiva può essere circoscritto attraverso l’eliminazione di rigidi limiti di età per l’abbandono della vita lavorativa, in concomitanza con la realizzazione di maggiori opportunità di interazione tra mondo del lavoro e ambiente familiare;
- è importante costituire solide basi per i sistemi pensionistici del futuro. Condizione imprescindibile è una struttura a tre “pilastri” (previdenza erogata dallo Stato, complementare collettiva e complementare individuale), alla quale si aggiunge:
- la necessità di evitare un “sovraccarico” di oneri previdenziali sulle nuove generazioni;
- la previsione di rendite che possano coprire – senza “gap” – l’intero arco della vita;
- il sostegno ai redditi meno elevati;
- un sistema previdenziale improntato ad affidabilità e trasparenza.
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Per un ulteriore approfondimento sul tema, si veda: “Invecchiamento e risparmio previdenziale in Germania: i risultati di un’indagine demoscopica”. In: Panorama Assicurativo n. 101, marzo 2012 (Sez. “News”).
http://www.panoramassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=33879&est=1