Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Solvency II

“INTERIM SOLVENCY II REQUIREMENTS”: GLI IMPATTI SULLA FUNZIONE ATTUARIALE (MILLIMAN)

EIOPA Interim Solvency II Requirements – Preparing the actuarial function


MILLIMAN
http://milliman.ie/


Link al documento


 

Lo scorso 27 marzo, EIOPA ha avviato una pubblica consultazione su una serie di linee-guida  per la preparazione di Solvency II (1).

Scopo delle Guidelines  è quello di favorire l’introduzione graduale di alcuni aspetti specifici legati ai requisiti di Solvency II già a partire dal 1° gennaio 2014: in anticipo, quindi, rispetto alla futura data (peraltro ancora da definire) di effettiva entrata in vigore del nuovo framework regolamentare.

Le Guidelines in  materia di governance, in particolare, richiederanno alle imprese (ri)assicuratrici di dotarsi di una Funzione Attuariale (Actuarial Function) in grado di contribuire:  

  • all’elaborazione  dei dati di primo pilastro;

  • alla realizzazione e al mantenimento di un forward-looking assessment (2° pilastro);

  • alla predisposizione di una parte dei quantitative reporting templates (3° pilastro).

Con riguardo proprio all’ Actuarial Function, il lavoro preparatorio delle imprese potrebbe trarre vantaggio – sottolinea il report Milliman – da un’adeguata considerazione dei seguenti aspetti:

  • necessità di definire chiaramente l’organizzazione dell’Actuarial Function in termini di responsabilità, reporting lines e personale preposto. A quest’ultimo riguardo, due opzioni sono possibili: utilizzo di risorse interne (di norma provenienti dall’attuariato) oppure outsourcing;


  • durante l’ “interim phase”, il regime Solvency I e i requisiti Solvency II dovranno – in certa misura - coesistere. Una certa flessibilità è pertanto considerata necessaria nell’allocazione delle risorse destinate a far fronte ai requisiti derivanti sia da Solvency I sia da Solvency II (2);


  • nel determinare le responsabilità dell’Actuarial Function, è necessario tenere in considerazione l’eventuale interazione di quest’ultima con la funzione di Risk Management (in alcuni casi, le due funzioni potrebbero anche essere tra loro integrate). E’ opportuno, pertanto, monitorare e risolvere situazioni di potenziale conflitto di interesse;


  • le Guidelines prevedono che l’Actuarial Function fornisca, ad esempio, input specifico per il Forward-Looking Assessment: come minimo, almeno in termini di calcolo delle riserve tecniche. A quest’ultimo proposito, il report illustra una “check-list” di controllo e sottolinea l’importanza di verificare la qualità dei dati utilizzati per il calcolo delle riserve tecniche (ponendoli a confronto con gli standard qualitativi di Solvency II).
    Milliman sottolinea come  il calcolo delle riserve tecniche, a cura dell’Actuarial Function, possa  avvenire - almeno all’inizio dell’ “interim phase” - anche su una base di “best effort” (come si è già verificato, del resto, per le imprese che hanno preso parte al QIS5); 
     

  • secondo le Guidelines, è previsto che l’Actuarial Function possa essere coinvolta anche nell’attività di modeling del SCR (fase di pre-application di un modello interno) e  nello sviluppo del SCR da proiettare ai fini del Forward-Looking Assessment. Sul punto, nel documento sono stati inclusi alcuni check-points di verifica;


  • ai componenti l’Actuarial Function verrà richiesto di stilare un rapporto periodico per illustrare il lavoro svolto, i risultati ottenuti e le eventuali criticità emerse (indicando i possibili rimedi). Il report Milliman indica, in proposito, che il Groupe Consultatif Actuariel Européen (GCAE) sta elaborando guidance material sull’argomento, allo scopo di meglio indirizzare il lavoro degli attuari.

 _____________________

 (1) Si veda, in proposito: “Al via la consultazione sulle linee-guida per la preparazione di Solvency II”, in Panorama Assicurativo n. 114, Aprile  2013 (Sezione “Unione Europea”).
http://www.panoramassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=34796&est=1

 (2) Per alcune imprese, ad esempio, potrebbe risultare più conveniente coinvolgere tutte le risorse disponibili  sia nel lavoro derivante da Solvency I sia in quello che scaturisce da  Solvency II; altre imprese, al contrario, potrebbero preferire la suddivisione delle risorse e una diversificazione dell’attività dei team, ciascuno concentrato su uno solo dei due framework.