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🇮🇹 Pensioni, Previdenza complementare

SONDAGGIO MEFOP: COSA PENSANO I LAVORATORI ITALIANI DELLA PREVIDENZA PUBBLICA E PRIVATA

La previdenza pubblica e privata: cosa ne pensano i lavoratori?


MEFOP-SVILUPPO MERCATO FONDI PENSIONE
http://www.mefop.it


Link ai risultati del sondaggio


MEFOP, società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione partecipata dal Ministero dell’Economia, ha pubblicato i risultati del sondaggio "La previdenza pubblica e privata: cosa ne pensano i lavoratori". Si tratta della quarta indagine condotta da MEFOP su questi temi, dopo quelle del 2006, 2007 e 2008. Sono stati intervistati 900 lavoratori (dipendenti pubblici/privati e autonomi, 450 aderenti alla previdenza complementare e 450 non aderenti).

La conoscenza delle recenti riforme del sistema pensionistico pubblico risulta scarsa: il livello di informazione dichiarato, infatti, è “poco, conoscenza superficiale” nel 41% dei casi e “per niente, non ne so nulla” nel 9% dei casi.

Risulta ormai acquisita, invece, la consapevolezza del passaggio al calcolo contributivo della pensione: il 58% degli intervistati dichiara che la propria pensione verrà calcolata interamente con il metodo contributivo, mentre il 12% dichiara il metodo misto e il 7% il metodo interamente retributivo. Elevata la percentuale di “non so”, pari al 23%.

Il 50% degli intervistati stima che la propria pensione si collocherà tra i 600 e gli 800 euro. Prevalgono aspettative pessimistiche sul fatto che la pensione pubblica sarà sufficiente a coprire le necessità del pensionamento.

Per quanto riguarda l’età pensionabile, i lavoratori sono consapevoli che ci sarà un aumento: rispetto all’analogo sondaggio condotto nel 2006. Si rileva una forte crescita della percentuale di coloro che dichiarano di pensare di andare in pensione dopo i 65 anni e una riduzione di quelli che dichiarano di andare prima.

Alla domanda se si pensa di mettere in pratica qualche iniziativa per integrare la pensione pubblica, il 31% risponde che investirà in qualche strumento finanziario o in immobili, mentre il 21% dichiara che investirà in un fondo pensione o in altri strumenti di previdenza complementare. Il 28% del campione risponde che non ci ha ancora pensato o che preferisce non agire.

Emerge una complessiva soddisfazione, fra gli aderenti, per la previdenza  complementare, mentre esiste uno "zoccolo duro" – pari al 35% dei non aderenti – che non sarebbe disposto a versare il TFR a un fondo pensione a nessuna condizione.