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TERREMOTO IN CILE DEL 2010: EFFETTI “DI LUNGO PERIODO”. WILLIS RE

“Chile earthquake 3 years on: the dust has finally settled”


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Le gravi conseguenze del terremoto che ha colpito il Cile nel febbraio del 2010 hanno determinato un significativo onere economico sia per la collettività sia per il mercato delle assicurazioni (danni per 30 miliardi di dollari(1), di cui 8 miliardi a carico dell’industria assicurativa). I danni alle infrastrutture sono risultati pari al 71% del totale e circa il 75% della popolazione è stata colpita, a vario titolo, dalle conseguenze del sisma.  

Il mercato assicurativo cileno - in termini di copertura per il rischio terremoto – genera attualmente  premi annui per circa 342 milioni di dollari: il che si traduce in un periodo superiore ai vent’anni per recuperare gli otto miliardi di danni assicurati causati dal sisma del 2010. Tuttavia, il ruolo cruciale svolto dal mercato riassicurativo internazionale ha contribuito al mantenimento dei livelli di solvibilità delle imprese assicuratrici cilene.   

Gli effetti negativi del disastro sul mercato assicurativo nazionale sono comunque stati numerosi:

  • consistenti aumenti dei prezzi (compresi fra il 50% e il 150%) delle coperture per un periodo di circa 24 mesi dalla data del sisma. I prezzi sono attualmente in fase di flessione e si prevede che possano tornare a livelli pre-terremoto entro i prossimi 12 mesi;
     
  • earthquake deductibles: in passato limitati, nella maggioranza dei casi, al 2% del capitale assicurato. Tale limite è ora stato rimosso;
     
  • cambiamenti nelle politiche di underwriting:  prima del sisma, venivano inviati ispettori solo nei casi in cui l’assunzione del rischio fosse collegata a rilevanti somme assicurate. Dopo l’evento del 2010 si è passati a politiche di underwriting più severe e la sottoscrizione di ogni rischio prevede la preventiva ispezione di un tecnico d’impresa.

Nei confronti degli assicurati, la reazione del mercato assicurativo cileno è stata pronta: a soli sei mesi dal disastro, la quasi totalità degli immobili a uso residenziale colpiti dal sisma erano stati visionati dagli esperti attraverso appositi sopralluoghi; l’84% dei sinistri è stato liquidato in tempi brevi.

A tre anni dal sisma, le richieste di risarcimento sono state tutte evase, si è provveduto alla ricostruzione e il mercato assicurativo è in fase di ripresa.

Secondo le indicazioni della Banca Centrale cilena, per il 2013 è previsto un aumento del PIL nazionale pari al 5%, il che dovrebbe rendere possibile una crescita del mercato assicurativo del 6,5%.

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(1) Tra i  settori più colpiti vi sono quello turistico, immobiliare e l’industria della pesca.

(2) Per un confronto, si veda: “Cile: dati definitivi sugli oneri assicurativi derivanti dal terremoto del 2010”, in Panorama Assicurativo n. 102, aprile  2012 (Sezione “News”).
http://www.panoramassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=33989&est=1