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LA NUOVA FINANZA PER LE IMPRESE: NOTA DI CONFINDUSTRIA

Nuova finanza per le imprese: più capitale, più bond e strumenti innovativi per le PMI Nota dal CSC, n. 2013-4, 4 maggio 2013

Francesca Brunori, Valentina Carlini, Ciro Rapacciuolo


CONFINDUSTRIA
http://www.confindustriarg.it


Link allo studio


Il Centro Studi Confindustria (CsC) ha pubblicato recentemente una nota dedicata al tema della finanza d’impresa, con particolare riguardo alle esigenze di finanziamento delle realtà produttive di piccola e media dimensione in un contesto difficile come quello attuale.

Il corrente processo di deleveraging nel settore bancario sta causando una significativa riduzione del credito erogato alle imprese. Secondo CsC è necessario rilanciare gli strumenti di finanziamento alternativi a quello bancario, per garantire alle imprese, e in particolare alle PMI, un adeguato flusso di credito, anche in previsione della prossima e auspicata ripresa delle attività produttive e di investimento.

In Italia, tradizionalmente, il livello di capitale proprio delle imprese è inferiore a quello di altri paesi (Germania, Francia, Gran Bretagna). Questo, in parte, a causa della struttura stessa del sistema produttivo che vede, appunto, dominanti le PMI, le quali scontano un accesso più difficile al mercato azionario.

Si tratta, quindi, di sviluppare strumenti alternativi per il credito alle imprese che siano in grado di garantire anche alle realtà economiche più piccole condizioni di finanziamento accettabili.

Le proposte formulate da CsC sono le seguenti:

  • accrescere il capitale proprio delle imprese, rafforzare la misura ACE;
     
  • rilanciare il mercato del private equity e del mezzanine finance;
     
  • diffondere l’uso dei “mini bond” per l’accesso delle PMI al mercato obbligazionario;
     
  • far ripartire le cartolarizzazioni di prestiti alle PMI, anche con garanzia pubblica;
     
  • promuovere i bond di distretto e di territorio e la finanza delle reti di impresa;
     
  • aumentare per le banche la deducibilità di accantonamenti per rischi e interessi passivi;
     
  • rafforzare i Confidi e l’intervento di CDP e Fondo di Garanzia;
     
  • creare istituti specializzati nella raccolta e nel credito a medio-lungo termine.