I VANTAGGI DEGLI SCHEMI PENSIONISTICI BASATI SU CRITERI CONTRIBUTIVI: REPORT DELLA BANCA MONDIALE
Nonfinancial Defined Contribution Pension Schemes in a Changing Pension World
Robert Holzmann, Edward Palmer, David Robalino
THE WORLD BANK
www.worldbank.org
Le prime esperienze di riforma dei sistemi previdenziali pubblici a ripartizione basati su un calcolo contributivo delle prestazioni hanno ormai compiuto vent’anni. Intorno alla metà degli anni novanta, infatti, alcuni paesi (Italia, Polonia, Lettonia e Svezia) hanno avviato riforme del sistema previdenziale orientate in questa direzione. Più recentemente altri paesi, come Norvegia ed Egitto, hanno introdotto misure di questo tipo.
L’ampio report della Banca Mondiale, articolato in due volumi, analizza i sistemi previdenziali a contribuzione definita oggi esistenti, valutando gli aspetti positivi e negativi di questo modello.
Gli autori analizzano i trend di medio-lungo periodo, demografici e finanziari, dei paesi che hanno adottato, o stanno adottando, sistemi previdenziali basati sul criterio contributivo (come precedentemente indicato, si tratta di Italia, Polonia, Lettonia e Svezia, Norvegia ed Egitto). Per altri paesi, ove l’introduzione di tali sistemi pensionistici è ancora in fase di discussione (Cina, Cile e Grecia), vengono considerati i vantaggi e le potenzialità della riforma.
La crisi finanziaria e - in particolare - la crisi dei debiti sovrani, ha aumentato l’attrattività dei sistemi pensionistici di tipo contributivo: questi ultimi sono in grado di offrire maggiore equità inter-generazionale e intra-generazionale, permettendo di gestire meglio il rischio demografico e di garantire una maggiore stabilità finanziaria nel lungo termine. Integrati con una garanzia pensionistica minima (non collegata a contributi previdenziali) e con un pilastro pensionistico a capitalizzazione (fondi pensione, previdenza integrativa individuale), sono in grado di contrastare meglio la povertà e di garantire una maggiore diversificazione dei rischi.