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“TURBULENT TIMES”: IL RISPARMIO E LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE IN UN PERIODO DI CRISI

“Il risparmio e la ricchezza delle famiglie italiane durante la crisi” Occasional Paper “Questioni di Economia e Finanza”, n. 148, febbraio 2013

Laura Bartiloro, Cristiana Rampazzi


BANCA D’ITALIA
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Gli autori descrivono, attraverso l’analisi dei dati delle Indagini sui bilanci delle famiglie, l’evoluzione del risparmio e della ricchezza delle famiglie italiane negli ultimi venti anni (1991-2010) e, in particolare, nel periodo successivo alla crisi economica e finanziaria del 2008.

 L’analisi evidenzia come, in presenza di una generale riduzione del risparmio e dell’interruzione della crescita della ricchezza netta, alcune famiglie abbiano risentito della crisi più di altre. Per i nuclei a basso reddito, per quelli giovani e per gli affittuari, infatti, quasi tutti gli indicatori esaminati hanno registrato un peggioramento.

 Il risparmio delle famiglie italiane, in realtà, era in calo ancor prima del manifestarsi degli effetti della crisi. La propensione al risparmio è ulteriormente diminuita dopo il 2008, mentre è aumentata la quota di famiglie con reddito insufficiente a coprire i consumi, in particolare fra quelle  a basso reddito: la metà dei nuclei appartenenti a questa classe dispone di entrate insufficienti a coprire i consumi.

 L’aumento degli squilibri è segnalato anche dall’incremento della concentrazione della ricchezza: tra il 2008 e il 2010 la quota di ricchezza netta posseduta dai tre quartili di reddito più bassi è diminuita a vantaggio della classe più elevata. L’esigua frazione di ricchezza detenuta dai nuclei giovani si è ridotta ulteriormente.

 Gli indicatori di povertà rispetto al reddito e alla ricchezza riflettono le dinamiche sopra citate: nel 2010, il 9% delle famiglie italiane aveva un reddito basso e, in caso di perdita del lavoro, una ricchezza finanziaria sufficiente per vivere al livello della linea di povertà per appena sei mesi. Tra i giovani la percentuale è del 15%, mentre sale al 26% per gli affittuari.