Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Fondi pensione

QUALI SARANNO I FONDI PENSIONE DEL FUTURO? TENDENZE E SFIDE APERTE IN UN’INDAGINE STATE STREET

“Focus on the future: designing tomorrow’s pension plan”


STATE STREET CORPORATION
http://www.statestreet.com/


PRESS RELEASE European Governments will take Aggressive Action to Tackle RetirementSavings Gap, According to Research from State Street Corporation (Jan. 9, 2013)

LINK ALLO STUDIO


 

State Street Corporation (attiva nell’ambito dell’offerta di servizi finanziari e della ricerca nel settore degli investimenti) ha commissionato a EIU-Economist Intelligence Unit  uno studio sul futuro dei fondi pensione in Europa.   Un futuro caratterizzato da mercati “ad elevata volatilità”, insufficiente  finanziamento dei fondi, quadro regolamentare in mutamento e global ageing.

Con l’ausilio delle analisi qualitative svolte da Clear Path Analysis, il lavoro di EIU si basa su un campione costituito da 150 fondi pensione, dislocati in diversi paesi europei: Germania, Italia, Olanda, Svizzera, Regno Unito e Paesi scandinavi.

Dalle evidenze dello studio emerge che per il 69% del campione sono da attendersi azioni di governo atte a favorire il riassorbimento del retirement savings gap nel giro di un quinquennio.
Tali misure includerebbero l’adozione obbligatoria di sistemi di risparmio gestito (come, ad esempio, i meccanismi di auto-enrolment nel Regno Unito) e nuovi incentivi finanziari al risparmio previdenziale.
Il 77% del campione ritiene prevedibile un aumento delle contribuzioni nel corso dei prossimi cinque anni.

Viene anche posto in risalto (dal 75% del campione) come il persistere di importanti funding challenges  contribuisca ad accelerare la transizione dai piani a prestazione definita (DB schemes) verso quelli a contribuzione definita (DC schemes).

Altre tendenze, considerate rilevanti dai fondi partecipanti all’analisi, riguardano i seguenti aspetti:

  • l’aumento della trasparenza e della capacità degli aderenti di prendere decisioni “informate” (79% del campione);
     
  • la maggior complessità delle decisioni riguardanti gli investimenti (68%);
     
  • l’effettiva capacità dei fondi di far fronte ai requisiti regolamentari (65%);
     
  • la buona comprensione, da parte dei fondi, dei costi di investimento (42% del campione).