Panorama Assicurativo Ania

Previdenza complementare

OCSE: GRADO DI COPERTURA OFFERTO DALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE. EVIDENZE E “POLICY OPTIONS”

Coverage of Private Pension Systems. Evidence and policy options

Pablo Antolin, Stéphanie Payet, Juan Yermo


OECD - Organisation for Economic Co-operation and Development
http://www.oecd.org


Link al Working Paper


 I tagli alla spesa pubblica hanno riguardato, in molti paesi, anche il sistema pensionistico obbligatorio, con una conseguente riduzione delle garanzie previdenziali  dei lavoratori, in particolare di quelli più giovani.

Si stima che, in 22 paesi OCSE su 34, il livello di copertura pensionistica dei sistemi pubblici a ripartizione sia ormai inferiore al 60% del reddito.

In questo contesto, il ruolo della previdenza privata a capitalizzazione nel coprire il crescente gap previdenziale è diventato di primaria importanza.

Il paper qui presentato analizza il grado di diffusione e il livello di copertura offerto dalla previdenza priovata a capitalizzazione nei 34 paesi aderenti all’OCSE e nei paesi non-OCSE appartenenti al G20.

La situazione si presenta estremamente differenziata.

Alcuni paesi hanno reso obbligatoria (ad esempio Australia e Cile) o semi-obbligatoria (Danimarca e Olanda) l’adesione alla previdenza complementare, al fine di coinvolgere nel sistema la maggior parte dei lavoratori. In generale, nei paesi ove l’adesione è obbligatoria, la percentuale di popolazione attiva coperta è intorno al 70%.

In altri paesi, caratterizzati tra l’altro da un basso livello di garanzie del sistema pensionistico pubblico, la previdenza complementare rimane volontaria e il livello di diffusione del secondo e terzo pilastro previdenziale è inferiore al 50%.

Nuova Zelanda e Germania costituiscono casi a sé, in quanto hanno introdotto riforme della previdenza complementare (rispettivamente, gli schemi “KiwiSaver” e “Riester-Rente”) che hanno comportato, di recente, un aumento significativo delle adesioni.

Tra le opzioni di policy per incentivare l’adesione, sottolineano gli autori, bisognerebbe intervenire - oltre che sulla leva fiscale - sull’educazione finanziaria, sulla informazione e sulla semplificazione delle scelte in materia previdenziale. 

Lo studio dedica un approfondimento alla situazione in otto paesi (Australia, Germania, Irlanda, Italia, Olanda, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti), identificando le principali variabili socio-economiche che spiegano i differenti livelli di adesione alla previdenza complementare.

Il paper è apparso come capitolo quarto della pubblicazione dell’OCSE Pensions Outlook 2012(1).

________________________________

(1)       In proposito, si veda, “Pensions Outlook 2012” OCSE: essenziali aumento dell’età pensionabile e sviluppo della previdenza complementare”, in Panorama Assicurativo, n. 105, luglio 2012 (sezione “News”).
http://www.panoramassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=34138&est=1&hl=Oecd