Panorama Assicurativo Ania

🌎 Assicurazione per il rischio rapimento

L’ASSICURAZIONE PER IL RISCHIO DI RAPIMENTO PUÒ ESSERE UNA SCELTA RAZIONALE. UNO STUDIO DI TEORIA DEI COMPORTAMENTI

Kidnap insurance and its impact on kidnapping outcomes ICER Working Paper n. 13/2012

Alexander Fink, Mark Pingle


SSRN – Social Science Research Network
http://papers.ssrn.com/


Link al Working Paper


L’assicurazione contro il rischio di rapimento e i suoi effetti – in termini di durata del rapimento e di probabilità di salvezza dell’ostaggio – sono il focus del paper dell’ International Centre for Economic Research.

Come è  noto, questa tipologia di assicurazione - che copre gli effetti di un atto doloso - non è permessa in Italia, mentre in altre realtà, ad esempio Gran Bretagna e molti paesi in via di sviluppo, è consentita.

Per questa tipologia di rischi viene stimata una raccolta premi, a livello mondiale, pari a 500 milioni di dollari USA.

Il paper analizza, dal punto di vista della Behavioral Economics e della Teoria dei giochi, come questo tipo di assicurazione influenzi l’interazione tra il rapitore e la famiglia del rapito, nell’ipotesi che entrambi i soggetti siano razionali e abbiano una conoscenza completa.

Secondo gli autori, può esistere un mercato per l’assicurazione del rapimento che si riveli di aiuto alle famiglie colpite, nella misura in cui l’introduzione di questa copertura non incrementi eccessivamente il rischio dell’evento rapimento.

La scelta del tipo di assicurazione - completa o parziale - dipende dagli effetti che la stipula della copertura comporta in termini di probabilità dell’evento del rapimento. Inoltre, la copertura di norma aumenta il riscatto che una famiglia è in grado di offrire ai rapitori, diminuendo generalmente gli esiti infausti dell’azione criminale.

Il paper rientra nella letteratura scientifica sui comportamenti nel contesto di atti di terrorismo, indagando le strategie più razionali ed efficaci per ottenere la salvezza degli ostaggi. Si differenzia dalla letteratura esistente, tuttavia, per il fatto che non attribuisce  un ruolo allo Stato, ma si concentra sull’interazione fra rapitori e famiglie delle vittime.