Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Economia italiana

BOLLETTINO ECONOMICO BANKITALIA: ANCORA ELEVATA L’INCERTEZZA SULLE PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA

Bollettino Economico n. 69, luglio 2012

BANCA D’ITALIA


Visualizza la pagina di presentazione

Visualizza il Bollettino economico

Visualizza lAppendice statistica


E’ disponibile on-line il nuovo numero (luglio 2012) del Bollettino Economico della Banca d’Italia.

Al centro della pubblicazione le tensioni sui mercati finanziari dell’area euro e le incertezze relative alla crescita in Europa e in Italia.

Per quanto riguarda il nostro Paese, il Bollettino sottolinea che il PIL - nel secondo trimestre dell’anno in corso -  si è ridotto di poco più di mezzo punto percentuale, riflettendo il calo della domanda interna per consumi e investimenti. Gli scambi con l’estero, invece, hanno continuato a sostenere l’economia.

Secondo le previsioni, la fase recessiva si dovrebbe estendere alla seconda parte di quest’anno, terminando all’inizio del 2013. Rimane tuttavia elevata l’incertezza su questo quadro e le prospettive dell’economia italiana sono legate agli sviluppi della crisi del debito sovrano e ai suoi effetti su credito, fiducia delle famiglie e delle imprese.

Approfondimenti di questa edizione del Bollettino sono dedicati al credito bancario e agli effetti del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 (“spending review”).

Secondo le banche italiane intervistate ad aprile,  nell’ambito dell'indagine trimestrale sul credito bancario nell’area dell’euro (Bank Lending Survey), nel primo trimestre del 2012 il grado di restrizione dei criteri di erogazione dei prestiti alle imprese si è fortemente attenuato. Il miglioramento ha interessato sia i margini sia le quantità erogate. Anche per quanto riguarda le famiglie, il grado di restrizione dell’offerta si è molto ridotto, anche se di fronte a una domanda di credito ancora molto debole.

L’approfondimento sulla “spending review” analizza gli effetti economici delle misure di contenimento della spesa, valutandone l’impatto sui diversi settori (Amministrazioni centrali e locali, sanità, ecc.).