Panorama Assicurativo Ania

🇧🇲 Analisi dei mercati

“BERMUDA INSURANCE SURVEY 2012” DI DELOITTE/STANDARD & POOR’S/BERMUDIAN BUSINESS

18th Bermuda Insurance Survey, 2012 - 27 giugno 2012

Doug OsterMiller, Taoufik Gharib


Deloitte
http://www.deloitte.com/

Standard & Poor’s
https://www.standardandpoors.com/home/en/eu


Link al documento: 2011 was a record year for catastrophes


 

La società di consulenza Deloitte, in collaborazione con Bermudian Business  e con l’agenzia di rating Standard & Poor’s, ha pubblicato la 18° edizione dell’indagine annuale dedicata al mercato assicurativo delle Isole Bermude.

L’analisi si apre evidenziando che, su scala mondiale, l’esercizio 2011 è stato fortemente condizionato dall’eccezionale frequenza e intensità di eventi naturali distruttivi, che hanno determinato esborsi record per l’industria assicurativa Non-Life e per la riassicurazione.  L’esercizio 2011 è stato inoltre caratterizzato dal perdurare delle difficoltà legate alla crisi finanziaria globale e da una crescente concorrenza tariffaria fra gli operatori.

Nonostante l’influsso di tali fattori, le compagnie (ri)assicuratrici delle Isole Bermude si sono dimostrate solide, ben capitalizzate e con indicatori patrimoniali stabili. Le imprese partecipanti alla Bermuda Market Survey hanno raccolto premi netti per 54 miliardi di dollari USA (44,5 miliardi di euro), hanno fatto registrare un combined ratio del 104% e un underwriting capital (inteso come somma del debito totale e del patrimonio) pari a 103 miliardi di dollari. Quest’ultimo dato si è deteriorato di 15 punti rispetto al 2010, a causa del maggior impatto degli oneri per calamità naturali.

Con riguardo al 2012, Deloitte ritiene che le compagnie danni si manterranno solide dal punto di vista patrimoniale,  ma dovranno fronteggiare importanti sfide  sul fronte del pricing e della capacità di copertura: secondo lo studio in esame, infatti, per il 2012 è previsto un aumento – sia pur moderato –  degli oneri derivanti dai sinistri. In questo senso, alcuni operatori potrebbero limitare la propria esposizione al rischio nelle aree che hanno fatto registrare elevati danni assicurati, specialmente laddove i catastrophe models non riflettano adeguatamente l’esposizione al rischio (ne è un esempio la regione pacifico-asiatica). Inoltre, sottolinea lo studio, si è reso palese l’interesse dei (ri)assicuratori nei confronti della  diversificazione del business verso rami meno esposti alle conseguenze delle calamità naturali (infortuni e malattia, ad esempio).

Il rapporto pone in evidenza anche la flessione  subita, nel corso del 2011, dalla redditività sugli investimenti (il 3,1% registrato nel 2011 rappresenta un minimo storico, ma il trend decrescente che caratterizza i rendimenti  finanziari perdura da un quinquennio: il dato era del 4,8% nel 2007).

Allo stesso modo, si osserva un rallentamento nella politica di riservazione rispetto agli esercizi precedenti, che però non dovrebbe inficiare la congruità delle riserve accantonate. La congiuntura economica non favorevole dovrebbe determinare anche un significativo calo del risultato operativo.