Panorama Assicurativo Ania

🇩🇪 Assicurazione vita

POLIZZE CON PARTECIPAZIONE AGLI UTILI IN GERMANIA: DISTRIBUZIONE DEL SURPLUS E IMPLICAZIONI PER ASSICURATI E AZIONISTI

Analyzing surplus appropriation schemes in participating life insurance from the insurer’s and the policyholder’s perspective

Nadine Gatzert, Alexander Bohnert


Friedrich-Alexander Universität Erlangen-Nürnberg
http://www.versicherungswirtschaft.rw.uni-erlangen.de/


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In Germania, esistono diversi criteri per riconoscere a chi ha sottoscritto una polizza vita una parte degli utili ottenuti dall’impresa assicuratrice tramite la gestione dei relativi attivi. Gli autori esaminano tre di queste metodologie, valutandone le implicazioni in termini di solvibilità per l’impresa e di valore del contratto per gli assicurati.

Gli autori del paper esaminano, in riferimento ai contratti assicurativi vita con partecipazione agli utili diffusi in Germania, l’impatto che i diversi regimi di allocazione del surplus hanno sul rischio di insolvenza dell’impresa e sul valore attuale netto della prestazione per gli assicurati.

Vengono considerati tre distinti regimi di allocazione del surplus, applicabili ai contratti in esame:

· “bonus system”, in base al quale il surplus va ad aumentare le garanzie contrattuali, in caso di morte o di sopravvivenza, tramite incremento delle riserve tecniche;

· “piano di accumulo degli utili”, in cui il surplus viene accantonato su un “conto separato” che fa aumentare le prestazioni per il caso di sopravvivenza;

· “riduzione della durata contrattuale”, con cui si trasforma il surplus in una corresponsione anticipata del benefit previsto per il caso di sopravvivenza.

Gli autori considerano, sulla base di un modello attuariale, gli impatti di fattori  quali l’asset risk, il rischio di mortalità, la durata contrattuale, l’indice di distribuzione del surplus.

Secondo le evidenze dello studio, il sistema di allocazione del surplus ha un considerevole impatto sia sulla rischiosità dell’impresa assicuratrice sia sul valore attuale netto della polizza per l’assicurato.

L’applicazione del “bonus system”, ad esempio, implica il grado di rischio più elevato per l’impresa, seguito dal regime che prevede la riduzione della durata contrattuale. Il minor rischio di “shortfall” - secondo tutte le analisi condotte nello studio - è legato all’applicazione del regime basato sul piano di accumulo degli utili.

Per differenti allocazioni degli attivi e – in particolare  – a fronte di quote più elevate investite in azioni,  invece,  il rischio di “shortfall” presenta un “gap” crescente tra i tre  regimi considerati. Nel caso del regime di “bonus”, una strategia d’investimento più rischiosa comporta un aumento considerevolmente più elevato della probabilità di shortfall. Conseguentemente, per l’impresa che sceglie di applicare il regime di “bonus”, è preferibile comporre il proprio portafoglio attivi secondo criteri prudenziali.

Anche in un confronto riferito al valore attuale netto della polizza i tre regimi analizzati differiscono: quello caratterizzato dalla riduzione della durata contrattuale comporta il più elevato valore attuale netto, seguito dal piano di accumulo e dal regime basato sul “bonus system”.

In sostanza, la combinazione di approcci di pricing di riservazione attuariali e di approcci finanziari ai fini della misurazione del rischio di default  –  come pure ai fini della valutazione del contratto secondo criteri di equità per l’assicurato  –  permette una più approfondita analisi degli effetti derivanti dall’applicazione di diversi regimi di allocazione del surplus.

In particolare, le evidenze emerse dallo studio dimostrano che sono principalmente le garanzie per il caso di morte e le prestazioni anticipate per il caso di sopravvivenza ad aumentare il livello di rischio di default; e che la riduzione del rischio per i contratti di più lunga durata potrebbe rivelarsi meno efficace nel caso di applicazione del “bonus system” rispetto agli altri due sistemi considerati.