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🇮🇹 Calamità naturali

ITALIA E RISCHIO SISMICO. LA “MAPPATURA DEI COMUNI ITALIANI” DELLA PROTEZIONE CIVILE

Classificazione sismica dei Comuni Italiani (2012)

PROTEZIONE CIVILE


Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile
http://www.protezionecivile.gov.it/


PROTEZIONE CIVILE In caso di terremoto - Cosa fare

PROTEZIONE CIVILE Classificazione sismica dei Comuni Italiani (commento e mappa)

PROTEZIONE CIVILE In caso di terremoto - Ruolo del cittadino


Sino al 2003, il territorio italiano è stato classificato in tre categorie sismiche, di diversa rischiosità. Dopo il 2003 sono stati elaborati nuovi criteri di classificazione sismica del territorio: la loro definizione si fonda sull’analisi della probabilità che l’area in esame venga interessata, nell’arco di un certo periodo di tempo (generalmente 50 anni), da un evento sismico che superi una determinata soglia di magnitudo.

Un’apposita ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri(*) indica i principi generali in base ai quali le Regioni hanno compilato un elenco dei Comuni italiani, la cui “mappatura” sulla base del rischio sismico (aggiornata al 2012) classifica ciascun Comune in una delle seguenti 4 zone:

·         Zona 1 – alta pericolosità; possibilità di forti terremoti;

·         Zona 2 – possibilità di terremoti abbastanza forti;

·         Zona 3 – possibilità di sismi di entità modesta;

·         Zona 4 – bassa pericolosità; bassa possibilità di danni derivanti da sisma.

Il sito della Protezione Civile contiene, oltre alle informazioni sopra elencate, alcune pagine dedicate ai cittadini e, in particolare, al “cosa fare in caso di terremoto”. Sono numerose le indicazioni fornite dal sito, tra le quali segnaliamo le più rilevanti:

·         informarsi sul tipo di classificazione sismica attribuita al proprio Comune di residenza e sull’eventuale esistenza di un Piano di Protezione Civile Comunale;

·         informarsi sui criteri di costruzione della propria casa (verificare se è stata progettata con criteri antisismici o la presenza di eventuali interventi di “rinforzo”);

·         fissare ai muri armadi e mobili alti/pesanti e spostare le suppellettili di peso consistente ai piani bassi delle scaffalature;

·         nei luoghi chiusi, durante la scossa: cercare riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante, oppure ripararsi sotto un tavolo; non precipitarsi verso le scale e non usare l’ascensore;

·         nei luoghi aperti, durante il terremoto: evitare  l'uso dell’auto, raggiungere un luogo lontano da edifici  e strutture pericolanti, allontanarsi da spiagge, ponti e  terreni franosi come pure da impianti elettrici ed industriali.

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 (*) Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 -  Supplemento Ordinario n. 72 alla G.U. n. 105 (8 maggio 2003): “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”.

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_prov.wp;jsessionid=2554D7FAE23A20D2F14AA8313E7E9F25?contentId=LEG21455