I RISCHI DELLA PRODUZIONE AGRICOLA IN CINA: RISCHIO CLIMATICO E “SYSTEMIC WEATHER RISK”
Exploring Systemic Weather Risk and the Diversification Possibilities of Agricultural Risks in China
Wei Xu
SCOR Global P&C – Technical Newsletter
http://www.scor.com/
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L’agricoltura cinese è interessata da due fenomeni di rilievo: da un lato, l’evoluzione della produzione agricola (secondo dati FAO 2010, alla sola Cina è riconducibile il 19,4% dell’intera produzione cerealicola mondiale) e, dall’altro, la rapida crescita della domanda di prodotti assicurativi. A questi ultimi si richiede, in particolare, di fornire adeguata copertura contro i rischi correlati al clima (siccità, gelo, inondazioni), nei confronti dei quali la Cina presenta un’elevata esposizione.
Attualmente, il settore assicurativo delle coperture rischi agricoli in Cina si presenta molto concentrato: sono cinque le imprese “specializzate” e due soli operatori (PICC e China United) arrivano a rappresentare il 55% del mercato.
L’autore suddivide l’analisi in due parti.
Nella prima, fornisce una panoramica dei rischi legati alla produzione agricola nel paese e approfondisce i più recenti sviluppi nell’ambito della copertura dei rischi agricoli; la seconda parte del lavoro, invece, consiste in un approfondimento relativo al systemic weather risk.
Sotto il profilo del risk management il systemic weather risk rappresenta una realtà da non trascurare, specie laddove le aree assicurate tendono a espandersi. L’autore pone in evidenza che lo sviluppo di tale rischio sul territorio – che include la relazione tra risk aggregation e spatial diversification effect – costituisce un problema consistente per assicuratori e riassicuratori: “consistente” in termini di capitale, riserve e potenziali somme liquidate a fronte di sinistri.
L’analisi è stata condotta su 17 regioni agricole del paese e ha rivelato, su scala nazionale, una notevole diversificazione del rischio climatico a livello territoriale (sebbene, a livello provinciale, l’aggregate weather risk permanga elevato). Rimangono aperte, conclude l’autore, ulteriori possibilità di approfondimento quanto al modeling dell’ aggregate weather damage e del rischio catastrofale (CAT risk).