Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Solvency II

I REQUISITI PER IL RISCHIO DI MERCATO IN SOLVENCY II: FORMULA STANDARD VS. MODELLI INTERNI

Quantifying credit and market risk under Solvency II: Standard Approach vs. Internal Model

Nadine Gatzert, Michael Martin


Friedrich-Alexander Universität Erlangen-Nürnberg
http://www.versicherungswirtschaft.rw.uni-erlangen.de/


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Gli autori pongono a confronto formula standard e modelli interni nel calcolo del SCR per i rischi di mercato in Solvency II. L’analisi si concentra sui più importanti sottomoduli previsti dal QIS 5: rischio azionario, rischio di tasso di interesse e spread risk.

Si evidenzia anzitutto che, pur essendo lo Standard Approach più semplice da utilizzare, l’effettiva esposizione dell’impresa al rischio non è, di norma, adeguatamente riflessa negli scenari predefiniti dalla formula. Il modello interno consente di introdurre aggiustamenti e ipotesi diverse per meglio riflettere la reale esposizione dell’impresa  verso i rischi in questione.

In linea generale, gli effetti di diversificazione giocano un ruolo considerevole nella determinazione del SCR totale per il rischio di mercato. Ad esempio, per quanto concerne l’equity risk, gli effetti di correlazione tra le diverse tipologie di azioni all’interno della categoria “Global” e tra le categorie “Global” e “Other” non sono stati adeguatamente tenuti in conto nello Standard Model (-5% circa in riferimento allo Standard Model, contro -23% per l’Internal Model, nei casi considerati), non riflettendo quindi in misura adeguata i vantaggi della diversificazione.

Gli autori, dunque, ritengono raccomandabile per le imprese di assicurazione utilizzare un modello interno per il rischio azionario e il rischio di spread laddove si debba calcolare il Solvency Capital necessario per un livello di sicurezza predefinito. In riferimento alle azioni, ciò permette, di norma, di beneficiare pienamente dei vantaggi legati alla diversificazione mentre, nel caso delle obbligazioni, il reale rischio di credito può essere più dettagliato e correttamente valutato. L’utilizzo di un modello interno, inoltre, offre maggiore opportunità di integrazione con il capital management delle imprese, il che presenta ricadute positive in termini di svolgimento dell’Own Risk and Solvency Assessment (ORSA) di 2° pilastro.

Ulteriore attività di ricerca, secondo gli autori, meriterebbero gli aspetti legati alle implicazioni e agli incentivi generati da “Standard Model” e “Internal Models” in riferimento alle scelte di allocazione del capitale operate dalle imprese assicuratrici (nel loro ruolo di “grandi investitori” d’Europa), in quanto un comportamento prociclico in periodi di congiuntura economica avversa potrebbe causare pesanti impatti sui mercati finanziari.