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LA “SOLVENCY MODERNIZATION INITIATIVE” NEGLI STATI UNITI: CRITICITA’ E IMPLICAZIONI

The mordenization of insurance company solvency regulation in the U.S.: issues and implications Networks Financial Institute Policy Brief, n. 2012-PB-01

Robert W. Klein


SSRN – Social Science Research Network
www.ssrn.com


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Dalla sua introduzione, a metà del 1800, la regolamentazione assicurativa negli Stati Uniti ha subito una costante evoluzione, in parallelo con i rilevanti cambiamenti verificatisi  nel mercato.

Di recente, importanti iniziative a livello internazionale – ad esempio, Solvency II in Europa -, così come la crisi finanziaria del 2007-2008, hanno indotto i “regolatori” statunitensi a riconsiderare il vigente regime di vigilanza prudenziale per le imprese assicuratrici.

Tutto ciò si è concretizzato nella cosiddetta “Solvency Modernization Initiative” (SMI) avviata da NAIC (National Association of Insurance Commissioners), l’ente federale che rappresenta i regolatori assicurativi statali.

La SMI è il programma più significativo di riforma avviata negli Stati Uniti dai primi anni ’90.

La costituzione del Federal Insurance Office, avvenuta nel 2010 tramite il Dodd-Frank Act, ha fornito ulteriore impulso all’iniziativa della NAIC in quanto il FIO è stato dalla legge  incaricato di formulare proposte di riforma della regolamentazione assicurativa e di rappresentare gli Stati Uniti nelle negoziazioni internazionali in materia regolamentare.

L’autore del paper effettua una valutazione delle cinque principali componenti della “Solvency Modernization Initiative” della NAIC:

                -    requisiti patrimoniali,

-    governance e risk management,

-    vigilanza sui gruppi,

-    contabilità e financial reporting,

-    riassicurazione.

Pone in evidenza gli aspetti sui quali l’impostazione della NAIC sembra maggiormente divergere rispetto alle principali iniziative di riforma internazionali (una di queste, ad esempio, è la ridotta propensione a consentire l’utilizzo di modelli interni per la determinazione dei requisiti patrimoniali), nonché le sfide che attendono i regolatori, a livello statale, per l’attuazione del nuovo quadro normativo.