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CENSIS: QUALITÀ E TENDENZE DELLA SPESA SANITARIA, PUBBLICA E PRIVATA, IN ITALIA

Quale sanità dopo i tagli? Quale futuro per le risorse in sanità?

FONDAZIONE CENSIS, FORUM PER LA RICERCA BIOMEDICA


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113 miliardi di euro di spesa pubblica e 31 miliardi di euro di spesa privata, per un’incidenza totale di oltre il 9% del PIL: sono questi i principali numeri della sanità in Italia.
Il “Monitor Biomedico 2012”  - realizzato dalla Fondazione Censis e dal Forum per la Ricerca Biomedica  -  intende fornire uno stato dell’arte  della sanità italiana dal punto di vista dei cittadini, a fronte dell’evoluzione della crisi, delle manovre di finanza pubblica poste in campo e, soprattutto, della ristrutturazione della spesa pubblica per la sanità.

Le misure di risanamento hanno agito in modo particolare sulla spesa sanitaria pubblica, prevedendo piani di “rientro” per le regioni non in equilibrio.

Secondo l’indagine, tali regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia) sono caratterizzate da un peggioramento sia del livello di qualità dei servizi percepito dagli utenti sia del giudizio complessivo in merito all’adeguatezza del sistema sanitario.

Secondo il rapporto, c’è il rischio che i progressivi “tagli” alla spesa pubblica provochino un aumento della diseguaglianza dell’offerta di servizi sanitari alle famiglie, non solo in base al reddito ma anche in base al luogo di residenza.

Una delle soluzioni suggerite nel report Censis è quella di gestire più razionalmente la spesa “out of pocket” delle famiglie (cresciuta del 25,5% in dieci anni), incentivando il ricorso alle mutue sanitarie.  Secondo il Censis, sono circa 5,7 milioni gli italiani che attualmente aderiscono alle mutue sanitarie e 2.500 le società di mutuo soccorso.

La ricerca è pubblicata nel sito di Censis (www.censis.it). Viene richiesta una registrazione.