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🇮🇹 Longevità

BANCA D’ITALIA : I FATTORI ECONOMICI, CULTURALI E TERRITORIALI CHE INFLUENZANO LA SPERANZA DI VITA NEL NOSTRO PAESE

Le diseguaglianze nella speranza di vita Questioni di economia e finanza, n. 118, febbraio 2012

Alfonso Rosolia


Banca d’Italia
http://www.bancaditalia.it/


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La speranza di vita alla nascita, un indicatore sintetico della qualità complessiva delle condizioni di vita, è in Italia tra le più alte del mondo. Dal secondo dopoguerra, essa è aumentata di oltre 13 anni, sia per gli uomini sia per le donne.

Ampi divari nella speranza di vita si riscontrano sia nel tempo sia, all’interno di popolazioni più omogenee, lungo molte dimensioni socio-economiche. Questo lavoro illustra le evidenze disponibili per l’Italia sul livello e l’evoluzione di tali divari e discute, in particolare, la forza e le possibili determinanti della relazione tra speranza di vita e livello di istruzione.

Gli studi statistici esistenti, relativi soprattutto ai paesi nordeuropei, confermano una significativa correlazione positiva tra livello di istruzione e speranza di vita; si rileva, altresì, l’esistenza di un legame significativo tra quest’ultima e il livello del reddito.

La spiegazione razionale di questo fenomeno, secondo gli studiosi, è che a livelli elevati di reddito e di istruzione conseguono comportamenti maggiormente ispirati alla prevenzione e alla cura di sé.

Per quanto riguarda i dati empirici disponibili relativi all’Italia, la correlazione  fra reddito,  istruzione e longevità è complessivamente confermata.

Una ulteriore variabile rilevante risulta essere quella territoriale. La residenza nelle regioni del Nord e del Centro si rivela una variabile significativamente legata alla longevità. Risulta però difficile individuare una relazione monofattoriale, in quanto questa maggiore longevità potrebbe essere spiegata dalle variabili istruzione e reddito e non è possibile identificare, segnala l’autore, in quale misura ciascuna delle tre variabili è determinante nella relazione causale.

Si aggiungono a queste considerazioni, poi,  problemi di metodologia statistica legati alle indagini condotte nel nostro Paese.

Lo studio, comunque, conferma la forte differenza, anche se non sistematica, nel rischio di mortalità nel nostro Paese, in relazione alle diverse caratteristiche socio-economiche della popolazione.