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🇪🇺 Solvency II, Investimenti

OTTIMIZZARE L’INVESTIMENTO AZIONARIO IN PRESENZA DEI REQUISITI DI SOLVENCY II: PAPER EDHEC

Introducing the EDHEC Risk-Solvency Benchmarks – Maximising the benefits of equity investments for insurance companies facing Solvency II contraints

Noël Amenc, François Cocquemas, Romain Deguest, Philippe Foulquier, Lionel Martellini, Samuel Sender


EDHEC Risk Institute, in collaborazione con Russell Investments (gennaio 2012)
http://www.edhec-risk.com


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Il punto di partenza degli autori è la considerazione che la Formula Standard prevista dalla Direttiva “Solvency II” per il calcolo del Solvency Capital Requirement (SCR) presenta una calibrazione eccessiva per il rischio degli investimenti azionari.

Da qui il pericolo di un progressivo allontanamento dai mercati borsistici da parte delle imprese, reazione contraria al principio di “appropriata diversificazione e risk management”, posto alla base di una valida politica degli investimenti.

Scopo del paper EDHEC è di proporre una struttura metodologica per delineare strategie dinamiche di risk management (sotto forma di benchmark), in grado di permettere l’assunzione di rischio sui mercati azionari pur mantenendo un adeguato livello di Solvency Capital.

Poiché nella Formula Standard il “dynamic hedging” non viene riconosciuto quale tecnica di mitigazione del rischio, risulta necessario predisporre un Modello Interno parziale al fine di meglio riflettere la reale esposizione al rischio. I benchmark EDHEC costituiscono una base di riferimento per sviluppare tale modello parziale, in grado di sostenere un approccio dinamico all’investimento azionario.   

Gli “EDHEC Solvency II Benchmark” si fondano su due principali paradigmi: “Life-Cycle Investing (LCI)” e “Risk-Controlled Investing (RCI)”. Le due componenti permettono di riconciliare gli obiettivi di performance nel lungo periodo con la “compliance” agli obblighi di solvibilità nel breve termine; la loro “robustezza” è stata adeguatamente testata e risulta coerente con il “confidence level” del 99,5% fissato dalla Direttiva “Solvency II”.

EDHEC definisce 16 benchmarks, che combinano diversi orizzonti temporali (3, 5, 10, 15 anni) con Solvency risk budgets del 5%, 10%, 15% e 20%. I benchmark vengono riequilibrati su base mensile, facendo riferimento a prudenti valutazioni dinamiche dell’equity risk premium e della volatilità; il risk budget relativo ai benchmark viene reimpostato alla fine di ogni anno, così da raggiungere il “target capital requirement level”. I benchmark implicano un’allocazione “time-/time-horizon dependent” tra azioni (proxy: Russell Global Equity Index) e liquidità (proxy: Euribor 1M).

In quanto basati su un’ “allocazione dinamica” del rischio (derivante da azioni e liquidità) e su un approccio “rules-based”, tali benchmark costituiscono - secondo EDHEC -  un riferimento facilmente replicabile, in grado di agevolare la creazione di un Modello Interno parziale per la valutazione del rischio azionario (e il suo controllo interno ed esterno). Inoltre, il capitale “liberato” grazie all’ottimizzazione del rischio azionario può essere debitamente riallocato a copertura di altri rischi (ad esempio, il rischio legato al debito sovrano).

Da ultimo, evidenzia EDHEC, la struttura dei benchmark è pubblica, rispetta criteri di trasparenza e risulta solidamente documentata.