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MISURARE, COMUNICARE E CAPIRE LA REDDITIVITA’ DELL’ASSICURAZIONE VITA: SWISS RE “SIGMA” 1/2012

Understanding life insurance profitability "Sigma", 1/2012 - 7 febbraio 2012

Milka Kirova, Lukas Steinmann


SWISS RE
http://www.swissre.com


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Il settore dell’assicurazione vita è caratterizzato da prodotti “di lungo termine” e da una redditività effettiva spesso misurabile solo attraverso un “long-term focus”.
Al fine di valutare competitività e performance del settore, molti stakeholders si basano su forme diverse di misurazione. Ciò rischia di rendere difficoltosa la comunicazione e il “reporting”, come pure di fornire una visione della redditività – almeno in apparenza – poco uniforme.

A fronte del ruolo fondamentale svolto dall’assicurazione vita nell’economia, gli autori del report - pubblicato nella serie “Sigma” di Swiss Re - intendono offrire una sorta di “guida alla comprensione” degli elementi fondamentali utilizzati nel calcolo e nella valutazione della redditività delle imprese assicuratrici vita. Parimenti, sostengono la necessità di costituire uno “standard framework” per il reporting del valore e della performance delle imprese operanti nel ramo.

Gli assicuratori vita creano valore attraverso operazioni di copertura del rischio e di investimento. Esistono tre essenziali fonti di utile per l’impresa: l’ “underwriting margin”, i proventi derivanti dagli investimenti e le commissioni per servizi specifici.
Il profilo di redditività di un’impresa viene notevolmente influenzato dal “mix” di prodotti in offerta, che vanno dai prodotti di puro rischio ai prodotti di risparmio/rendita.
I “drivers” della redditività variano in misura considerevole all’interno di tale contesto e dipendono da come i rischi sono ripartiti tra assicuratore e policyholder. Ad esempio, nel caso di prodotti “di rischio” la redditività risulta essere strettamente legata all’ “underwriting experience”, mentre nel caso dei prodotti di risparmio la redditività dipende in larga parte dai risultati degli investimenti e dalla eventuale presenza di commissioni.
Maggiore trasparenza e un reporting della redditività più dettagliato – per segmento di prodotto – potrebbero essere utili agli investitori per una migliore valutazione della performance d’impresa.

Gli indicatori “accounting based” - prescritti da leggi e principi contabili (GAAP/IFRS) - forniscono un quadro dettagliato della performance “storica” degli assicuratori vita, ma risultano carenti quanto alla capacità di “estrapolare” appieno la natura “di lungo termine” dell’assicurazione vita; il confronto tra i risultati delle imprese inoltre, viene ostacolato dalla diversità di regole e pratiche in uso nei vari paesi.
A livello di prodotto, la disclosure della performance non è completa, mancano approfondimenti sul profilo di rischio dei prodotti e in merito alle possibili conseguenze sugli utili futuri. Risulta altrettanto carente l’indicazione del costo del capitale necessario per condurre il business.

Da quanto precede derivano indicatori di redditività piuttosto “opachi”, un problema che potrebbe trovare soluzione – sottolineano gli autori – attraverso un reporting realizzato in un contesto di “Embedded Value”. Attraverso un “Embedded Value Framework” risulta infatti possibile quantificare sia i futuri cash-flow relativi ai prodotti assicurativi sia il costo del capitale delle diverse linee di business con profili di rischio variabili. Se il concetto di “EV framework”, tuttavia, è diventato indispensabile ai fini di gestione interna dell’impresa, la sua applicazione ai fini di “reporting esterno” agli investitori non risulta ancora del tutto accettata.