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🇬🇧 Fondi pensione, Rendite

REGNO UNITO: L’ASSOCIAZIONE DEI FONDI PENSIONE SEGNALA I LIMITI DEL MERCATO DELLE RENDITE VITALIZIE

Treating DC scheme members fairly in retirement? - Research Report NAPF and Pensions Institute Research Report, February 2012 THE PENSIONS INSTITUTE

Debbie Harrison


NAPF-NATIONAL ASSOCIATION OF PENSION FUNDS
www.napf.co.uk


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Il Report di NAPF (National Association of Pension Fund, l’associazione britannica dei fondi pensione) e di The Pensions Institute (Centro studi sui temi della previdenza) fa il punto sul mercato delle rendite vitalizie in Gran Bretagna, con uno sguardo particolare alla situazione degli aderenti ai fondi pensione a contribuzione definita.

La complessità dei prodotti e la loro importanza nell’ambito della pianificazione previdenziale rendono la scelta di questi strumenti particolarmente importante. Tuttavia, il Report evidenzia l’esistenza di ostacoli al funzionamento di un mercato efficiente delle rendite vitalizie, ostacoli operanti sia dal lato della domanda sia dal lato dell’offerta.

Al momento, circa 4,7 milioni di lavoratori del settore privato aderiscono a fondi a contributi definiti; un numero di lavoratori compreso fra i 5 e gli 8 milioni è previsto aderire nel corso del 2012, a seguito del piano di “auto-enrolment” lanciato dal Governo.

Dal lato della domanda, secondo il report, l’80-90% degli aderenti ai fondi pensione durante il periodo di accumulo non compie scelte attive e consapevoli ed esiste una completa delega ai datori di lavoro o alle società di gestione.
Inoltre, al momento del pensionamento, è particolarmente complesso per gli aderenti selezionare un prodotto di rendita adeguato. Esistono problemi connessi all’intermediazione attraverso i broker che, difficilmente, risultano in grado di monitorare l’intero mercato.

Dal lato dell’offerta, sussistono problemi relativi alla trasparenza dei costi dei prodotti e alla determinazione dei tassi di conversione.
Gli interventi suggeriti dal report sono relativi a miglioramenti nella trasparenza dell’offerta di rendite vitalizie, a programmi di informazione a livello collettivo e a sistemi che migliorino le possibilità di scelta dei lavoratori.