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WORLD ECONOMIC FORUM: PUBBLICATA L’EDIZIONE 2012 DEL GLOBAL RISKS

Global Risks 2012 - Seventh Edition

WORLD ECONOMIC FORUM


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Il World Economic Forum, organizzazione internazionale indipendente con sede a Ginevra, ha pubblicato la settima edizione (2012) del Global Risks Report.

Il Report illustra i risultati di un’indagine, basata su 465 interviste a esponenti del mondo produttivo, politico e accademico, volta a identificare i 50 rischi globali ritenuti più importanti.

I rischi sono raggruppati in cinque macrocategorie: rischi economici, ambientali, geopolitici, sociali, tecnologici.

Basandosi su una prospettiva a 10 anni, l’indagine elabora una classifica dei rischi sulla base del loro impatto potenziale, della interconnessione tra i diversi eventi e della probabilità del loro verificarsi.

I cinque rischi ritenuti più probabili risultano essere:
- le conseguenze di gravi diseguaglianze di reddito;
- gli squilibri strutturali dei bilanci statali;
- la crescita delle emissioni di gas serra;
- gli attacchi informatici (cyber attacks);
- la crisi nelle forniture d’acqua.

Sulla base degli impatti potenziali, i rischi più rilevanti sono:
- i fallimenti finanziari a livello sistemico;
- la crisi nelle forniture d’acqua;
- le crisi alimentari;
- gli squilibri strutturali dei bilanci statali;
- l’estrema volatilità dei prezzi di energia e prodotti agricoli.
I rischi così individuati consentono di identificare tre scenari possibili, derivanti da tre diversi combinazioni dei fattori considerati.

Il primo scenario, denominato Distopia (l’opposto di “Utopia”), prefigura un’evoluzione negativa dei rischi relativi alla spesa pubblica, dei rischi demografici e dei rischi sociali, con la possibile conseguenza di una disgregazione delle strutture statali e di conflitti intergenerazionali e la minaccia di nuove forme di populismo e nazionalismo.

Il secondo scenario considera i rischi della interconnessione economica e sociale a livello mondiale in conseguenza della globalizzazione. I rischi che derivano dalle nuove tecnologie, dall’interdipendenza dei mercati finanziari, dall’esaurimento delle materie prime e dal cambiamento climatico possono stravolgere gli attuali sistemi di protezione, come la legislazione a tutela dei mercati, del lavoro e del territorio.

Il terzo scenario – il “lato oscuro della connettività” –, infine, illustra i pericoli – in special modo legati a terrorismo, criminalità e guerre – di un mondo dove la presenza di internet e delle connessioni informatiche sono sempre più diffusi.