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Eurobonds

“LIBRO VERDE” DELLA COMMISSIONE SULLA POSSIBILE INTRODUZIONE DEGLI EUROBONDS

GREEN PAPER on the feasibility of introducing Stability Bonds

Commissione europea


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Il 23 novembre scorso è stato ufficialmente presentato dalla Commissione europea un “Libro Verde” dedicato al tema degli Eurobonds.
Il paper si prefigge di illustrare le ragioni, le pre-condizioni, le possibili opzioni per introdurre nuovi strumenti finanziari (“Stability Bonds”) con cui finanziare il debito pubblico dei paesi membri.
Le modalità di emissione degli Stability Bonds sono, sostanzialmente, tre:

- la prima prevede la totale sostituzione delle emissioni nazionali, con garanzia congiunta e solidale degli Stati membri;
- la seconda, invece, prevede solo una sostituzione parziale delle emissioni nazionali con gli Stability Bonds, che coprirebbero così solo una parte del fabbisogno degli Stati membri, sempre con garanzia congiunta e solidale degli Stati membri;
- la terza possibilità, infine, prevede la parziale sostituzione delle emissioni nazionali con Stability Bonds con garanzie non solidali degli Stati membri.

Mentre la prima e la seconda opzione sono con ogni probabilità foriere di azzardo morale e comporterebbero modifiche al Trattato, la terza eviterebbe queste problematiche ma sarebbe anche più limitata nel procurare benefici a livello di stabilità e integrazione.
Il libro verde, quindi, risulta essere una prima guida per l’introduzione degli Eurobonds, il cui avvento comporterà diverse novità per l’Unione economica e monetaria europea; inoltre, gli Stability Bonds faciliteranno la sorveglianza sui conti pubblici per assicurare la disciplina di bilancio.

Infine, occorre ricordare che la Commissione pone tre regole fondamentali, che fungono da cornice alla scelta dei livelli definiti in precedenza, cioè:
- ogni Stability Bond dovrà essere sostenuto da una sorveglianza fiscale rafforzata e da un adeguato coordinamento politico;
- gli Stability Bonds dovranno essere sicuri per gli investitori;
- gli Stability Bonds dovranno essere compatibili con il Trattato UE.