Panorama Assicurativo Ania

🇬🇧 Analisi dei mercati

UK INSURANCE KEY FACTS 2011 (ABI): I DATI FONDAMENTALI SULL’ASSICURAZIONE NEL REGNO UNITO

UK Insurance – Key Facts (Sept. 2011)

ABI – Association of British Insurers


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ABI (Association of British Insurers) ha pubblicato in settembre il booklet “UK Insurance - Key Facts”, contenente i dati fondamentali del mercato assicurativo britannico: è il terzo al mondo e il primo in Europa per dimensione (ad esso è da attribuire il 7% della raccolta premi mondiale).

I premi netti raccolti nel comparto danni sono stati pari, nel 2010, a 46,4 miliardi di sterline, mentre i sinistri liquidati hanno raggiunto i 30,8 miliardi: l’ “underwriting result” indica una perdita di 1,2 miliardi, dovuta a spese, commissioni, adeguamento delle riserve tecniche.
Il ramo più “critico” resta quello auto, che ha raccolto premi per 10,7 miliardi e liquidato sinistri per 10,3 miliardi, facendo registrare un “underwriting loss” pari a 1,8 miliardi. Continuano ad aumentare, infatti, i costi legati ai danni alla persona, alle spese legali, alla circolazione di veicoli sprovvisti di copertura e alle frodi.
Il comparto “property” è stato invece condizionato dalle conseguenze di eventi naturali e da una maggior frequenza dei danni causati dall’acqua. I premi raccolti sono risultati pari a 8,4 miliardi di sterline e i sinistri a 5,2 miliardi; dopo un biennio di risultati positivi, l’ “underwriting result” relativo al 2010 è negativo per 191 milioni.
Le assicurazioni di responsabilità civile costituiscono generalmente un comparto “loss-making”, soprattutto a causa dei sinistri legati ai danni da amianto. Il 2010 ha fatto comunque registrare premi per 3 miliardi e sinistri per 1,9 miliardi, con un “underwriting profit” pari a 86 milioni di sterline.

La raccolta premi del comparto vita-previdenza è risultata pari a 110 miliardi di sterline (-7% rispetto al 2009); i premi del ramo vita sono in flessione dell’1%, mentre quelli del comparto previdenza hanno fatto registrare un netto –8%. In calo (-1%) anche le prestazioni agli assicurati, in larga parte rappresentate da erogazioni di rendite.

Per quanto riguarda il grado di concentrazione del mercato, le prime 10 imprese vita detengono una quota del 79%, mentre alle prime 10 compagnie danni è da attribuire una quota del 67%.
Il 56% del business danni viene distribuito attraverso broker (per il “commercial business” la percentuale si eleva all’80%). Nelle linee “personal business”, il 31% dei premi danni viene raccolto per via telefonica o attraverso Internet (la percentuale sale al 43% per le polizze auto individuali). Quanto ai rami vita, il 76% dei premi viene raccolto dagli “Independent Financial Advisers”, mentre il 13% è collocato tramite “Advisers” mandatari di una o più imprese.

In termini di contributo all’economia nazionale, infine, il settore assicurativo britannico è un consistente “esportatore” di servizi (l’ “overseas business” è pari al 28%), gestisce investimenti pari al 26% del totale nazionale (controlla, in particolare, il 13,4% degli investimenti presso la Borsa di Londra) e fornisce un gettito fiscale di 10,4 miliardi annui. L’industria assicurativa dà occupazione a circa 290.000 persone.