Panorama Assicurativo Ania

🌎 Solvency II, Costo del capitale

QUALE IL LIVELLO OTTIMALE DEL COSTO DEL CAPITALE PER CALCOLARE IL “RISK MARGIN” DELLE RISERVE TECNICHE?

Is the insurance cost-of-capital fair?

Matthieu Gatumel - Università di Grenoble


SSRN – Social Science Research Network
http://ssrn.com


Visualizza il Paper


L’autore prende in esame il problema del computo dell’ “insurance cost-of-capital” ai fini della valutazione delle riserve tecniche nelle imprese di assicurazione.

Considera due metodologie – proposte nel 2008 dal CRO Forum – per il calcolo del “cost-of capital rate”: si tratta di metodi che, in certa misura, giustificano il premio di rischio (6%) adottato nell’ambito degli Studi di Impatto Quantitativo (QIS) di “Solvency II” (a sua volta mutuato dallo Swiss Solvency Test).

Le metodologie in questione sono fondate sul “market return” delle imprese assicuratrici oppure sul “modelling” del conto economico del business assicurativo.

L’autore stima un’aliquota di cost-of-capital corrispondente a tali metodologie di base e pone in evidenza vantaggi e criticità di ciascuna di esse.

Dimostra che il premio al rischio proposto cade nel prefissato “intervallo di confidenza” in entrambe le metodologie; si tratta, quindi, di un “cost-of-capital rate” equo. Nel paper, l’autore considera anche il fatto che tale aliquota risulta essere piuttosto bassa e, di conseguenza, permette l’adozione di una strategia relativamente “conservativa” e prudente.

Più in dettaglio:

- secondo la teoria del “pricing” applicata a mercati incompleti, l’aliquota del “cost-of-capital” proposta in Solvency II risulta essere “equa”; pertanto, con un’aliquota del 6% è possibile ottenere un “fair value” delle passività assicurative;

- tenuto conto del fatto che il “cost-of-capital rate” utilizzato per il computo del valore di mercato delle passività assicurative deve essere corrisposto agli investitori, nello studio viene sottolineato che un’aliquota del 6% è da considerarsi “conservative”. Ciò risulta in coerenza con un “return-on-equity” ottenuto attraverso strategie di portafoglio “tradizionali”;

- un’ aliquota più elevata del “cost-of-capital” potrebbe risultare fonte di strategie potenzialmente rischiose, poste in atto al fine di ottenere un “return-on-equity” più elevato. L’allocazione del portafoglio risulterebbe maggiormente rischiosa e potrebbe essere causa, sul fronte della solvibilità, di implicazioni negative a carico di assicurati e shareholders.