Panorama Assicurativo Ania

Solvency II

L’IMPATTO DI SOLVENCY II SULL’ASSICURAZIONE EUROPEA: INDAGINE DI BAIN&COMPANY E TOWERS WATSON

Solvency II rewrites the rules for insurers

Gunther Schwarz, Degenhard Meier, Rocco D’Acunto, Frank Schepers


Bain&Company - Towers Watson
http://www.bain.com


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A fine luglio, Bain&Company e Towers Watson hanno pubblicato un approfondimento su “Solvency II” e sulle sfide che il progetto europeo presenta per le imprese assicuratrici.

Secondo gli autori, è cruciale essere consapevoli che i cambiamenti imposti non sono limitati al contesto regolamentare e organizzativo; Solvency II richiede infatti, ad esempio, di “ripensare” i processi di comunicazione e di concorrenza all’interno dell’impresa e, più in generale, di operare una vera e propria “metamorfosi” gestionale e culturale.

Sulla base di dati pubblici provenienti dall’industria assicurativa, gli autori esaminano la situazione di alcuni grandi gruppi assicurativi (20 in totale) che operano sul mercato italiano, tedesco, francese e britannico. Sono state applicate le specifiche QIS5 al fine di esaminare due standard fondamentali per le principali linee di business degli assicuratori: il solvency ratio e la redditività commisurata al rischio (“risk-adjusted profitability”).

I risultati evidenziano, tra l’altro, quanto segue:

- le imprese che non rispettano i requisiti minimi imposti da Solvency II sono chiamate a ridurre il profilo di rischio del proprio portafoglio oppure ad aumentare la propria capitalizzazione di almeno 10 miliardi di euro;

- le compagnie che mirano a mantenere al 99,5% le probabilità di rimanere entro la soglia imposta da Solvency II avranno bisogno di un solvency ratio pari al 200%: un target che ben poche imprese possono attualmente raggiungere (per farlo, lo studio calcola che sarebbero necessari 37 miliardi di euro);

- l’analisi “country-by country” ha permesso di valutare l’esposizione dei diversi rami assicurativi – e anche delle singole imprese – al “rischio Solvency II”;

- lo scenario delineato dai risultati dello studio diventa ancora più problematico quando, all’interno dell’analisi, vengono inseriti i profili di redditività delle imprese: nei quattro mercati europei considerati, circa la metà delle compagnie esaminate non risultano in grado di recuperare il proprio “cost of capital”.


I mesi che ancora separano l’industria assicurativa dal gennaio 2013 costituiscono per le imprese un fondamentale “testing time” per allineare a Solvency II processi operativi, strategie ed esposizione al rischio, pena il ritrovarsi, secondo lo studio, “... on a rough journey indeed”.

Secondo una precisa check-list, pertanto, lo studio sottolinea l’importanza, per le imprese, di quanto segue:

- gestione tecnica e scelta tra l’uso di standard/internal models affidata a senior managers di sicura affidabilità;

- corretta formulazione della strategia di rischio e adeguata preparazione allo “use test” (quest’ultimo, in particolare, darà prova alla vigilanza del corretto funzionamento dei processi interni dell’impresa);

- assegnazione al management di precisi ruoli in riferimento alle questioni di governance; chiara definizione della distribuzione delle responsabilità tra i risk-managers (ottimizzazione del “risk process”);

- creazione di un sistema standardizzato di reporting e di una rete di “Solvency II experts” tra lo staff aziendale;

- garanzia di fluida e continua comunicazione con le autorità di vigilanza.