Panorama Assicurativo Ania

🇫🇷 Long-term care

FRANCIA: L’ALTERNATIVA TRA CURE DOMICILIARI E OSPEDALIERE E’ POSSIBILE? RISULTATI DI UN’INCHIESTA

Une alternative à trouver entre le domicile et l’hôpital

Sabine Germain


L’Argus de l’Assurance , n. 7224, 1° luglio 2011
http://www.argusdelassurance.com/


Un articolo recentemente apparso sulla rivista francese “L’Argus de l’assurance” rende conto dei risultati di un’inchiesta del Gruppo Humanis(*) su un campione costituito da 2.000 cittadini francesi tra i 50 e i 65 anni. Oggetto dell’indagine è “La percezione della ‘dipendenza’ oggi e fino a 2030”.

Prima considerazione di fondo: la necessità di tornare a collocare su un piano paritetico la “dimensione finanziaria” e quella “sociale” della dipendenza, colmando l’attuale scollamento.
Il campione (costituito per il 73% da individui che si sono già confrontati con la dipendenza, propria o di un familiare) sottolinea quanto sia importante – a fronte di un sostegno medico di buona qualità e di un rapido accesso alle cure – anche il mantenimento di attività motoria e di relazioni sociali, come pure la consapevolezza di non costituire “intralcio” alla vita quotidiana dei familiari.

Quanto precede contribuisce a spiegare la netta propensione del campione per le “residenze dedicate ai Seniors” (50%) rispetto ad altre soluzioni come cure domiciliari (37%) e case di riposo (28%).
E’ molto sentito il problema degli anziani ricoverati nei reparti di lunga degenza degli ospedali, nei casi in cui l’ospedalizzazione diventi una “scappatoia” e non una soluzione al problema della dipendenza: le condizioni del paziente difficilmente migliorano, mentre si produce un grave danno per il bilancio della sanità statale (nell’articolo di commento de “L’Argus” viene indicato in 2 miliardi di euro il risparmio che si renderebbe possibile attraverso forme di assistenza alternative all’ospedalizzazione).

Tra le azioni definite “prioritarie”:

- rendere più accoglienti le residenze destinate agli anziani (51%);
- aiutare le persone anziane a mantenere attive le loro capacità fisiche e mentali (51%);
- sviluppare tecnologie atte a rafforzare l’autonomia delle persone anziane (36%);
- integrare maggiormente gli anziani nella vita e nel tessuto sociale (32%);
- favorire l’accesso all’informazione e alla Pubblica Amministrazione, creando un interlocutore unico per le persone anziane (17%).

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(*) Società che offre servizi nell’ambito della copertura del rischio legato alla salute, nel comparto della previdenza e del risparmio.