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ESPOSIZIONE AL RISCHIO CATASTROFALE E NUOVE TECNICHE DI “CAT-MODELING”: REPORT DEI LLOYD’S OF LONDON

“FORECASTING RISK - The value of long-range forecasting for the insurance industry”

Lloyd’s of London


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I Lloyd’s of London hanno dedicato un approfondimento alle tecniche di CAT-modeling, il cui ruolo di supporto risulta fondamentale per le imprese assicuratrici ai fini della gestione della loro esposizione al rischio di calamità naturale (si tratta, in particolare del rischio di terremoto, inondazione e uragano).

Se è vero, da un lato, che la maggior parte degli assicuratori continua a utilizzare modelli statistici fondati sull’analisi di dati climatici, d’altro canto nuove metodologie di previsione stanno fornendo ai “risk experts” crescenti opportunità per lo sviluppo e l’approfondimento delle tecniche di “modeling”.

Come sottolinea lo studio, in tale contesto va tenuto presente che il mutamento climatico globale in atto potrebbe rendere non del tutto opportuno un completo affidamento all’osservazione e all’analisi di dati climatici “storici”.

Recenti ricerche, ad esempio, hanno dimostrato che lo studio delle correnti oceaniche può essere utilizzato per la previsione di futuri eventi naturali “estremi”, in un arco di tempo compreso tra uno e sette anni. Le condizioni atmosferiche ed oceaniche evolvono, in parte, in risposta a variazioni climatiche di considerevole entità (ne è un esempio “El Nino”) e la capacità di comprendere tali processi costituisce un prezioso strumento per migliorare l’approccio statistico utilizzato nelle previsioni.

L’utilizzo delle nuove tecniche di CAT-modeling rappresenta, secondo il rapporto, un positivo “investimento” per le imprese assicuratrici, un approccio in grado – in modo particolare - di mitigare l’incertezza dovuta al fenomeno del “global climate change”. Le nuove tecniche di forecasting potrebbero diventare uno strumento prezioso per gestire l’esposizione a possibili scenari di rischio (ad esempio, catastrofi “man-made” ed altro ancora) ove “il quadro futuro potrebbe non ricalcare l’esperienza del passato”.