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🇬🇧 Long-term care

“DILNOT” COMMISSION: LE PROPOSTE DI RIFORMA DELLA LONG TERM CARE NEL REGNO UNITO

“Fairer Care Funding” - The Report of the Commission on Funding of Care and Support

Commission on Funding of Care and Support


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Si stima che, nel corso del prossimo ventennio, il numero degli ultra-85enni nel Regno Unito raddoppierà, raggiungendo il numero di 2,4 milioni.

L’attuale sistema di finanziamento delle cure assistenziali, in vigore nel Paese dal 1948, prevede che coloro che detengono un patrimonio superiore a 23.250 sterline debbano farsi carico interamente dei costi per l’assistenza. Si stima che un quarto di coloro che oggi hanno più di 65 anni dovrà spendere più di 50.000 sterline in cure assistenziali e uno su dieci più di 100.000 sterline.
La Commissione “Dilnot”(1) ha pubblicato – il 4 luglio scorso – il Report “Fairer Care Funding”, in cui si formulano raccomandazioni al Governo britannico per riformare il sistema.

Le principali raccomandazioni contenute nel Report sono le seguenti:
- fissare un tetto massimo per la spesa assistenziale di cui ogni cittadino deve farsi carico. L’ammontare, considerando l’intero arco temporale di vita, dovrebbe essere compreso tra 25.000 e 50.000 sterline. La Commissione individua il livello ottimale in 35.000 sterline. Oltre tale importo, lo Stato dovrebbe prendersi carico di tutti i costi;
- elevare la soglia patrimoniale sopra la quale ogni cittadino è interamente responsabile delle proprie cure assistenziali da 23.500 a 100.000 sterline;
- armonizzare i criteri e le procedure di valutazione per l’accesso alle strutture assistenziali tra le diverse regioni del Regno Unito, in maniera tale da assicurare maggiore uniformità nei trattamenti; parimenti, procedere con l’integrazione di servizi sanitari, assistenziali e sociali.
- garantire comunque le cure agli indigenti e a coloro che già dall’infanzia o dall’adolescenza hanno necessità di assistenza, senza che questi siano sottoposti alle procedure di accertamento patrimoniale.

Queste proposte, insieme ad altre, consentirebbero di attuare un sistema equo e sostenibile. Per il compimento della riforma, si stimano costi tutto sommato contenuti, pari a circa 1,7 miliardi di sterline.

Più in generale, il nuovo sistema comporterebbe uno sgravio per i conti pubblici e la riduzione dei rischi per i cittadini, soprattutto con riferimento alle cosiddette spese catastrofali.

La Commissione ritiene che stabilire il tetto di 35.000 sterline per la spesa e innalzare la soglia del “means-test” farebbe sì che nessun cittadino che entra in casa di cura sia costretto a intaccare più del 30% del proprio patrimonio (con l’attuale sistema, all’estremo, si può arrivare al 90%).

Il report rileva una diffusa preoccupazione da parte dei cittadini britannici, imputabile all’incertezza dei costi che dovranno affrontare e a talune carenze che vengono riscontrate nell’offerta di prodotti finanziari dedicati.

La riforma, nondimeno, aprirebbe un nuovo mercato a prodotti di tipo assicurativo, pensionistico, immobiliare e di risparmio.

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(1) Si veda “RIFORMA DELL’ASSISTENZA NEL REGNO UNITO? PRESTO LE RACCOMANDAZIONI DELLA “COMMISSIONE DILNOT”, in Panorama Assicurativo n. 93, Luglio 2011.