Panorama Assicurativo Ania

🇦🇺 Assicurazione danni

UN SALTO ALL’INDIETRO NEL TEMPO: IL FALLIMENTO DI HIH, 2° GRUPPO ASSICURATIVO AUSTRALIANO, NEL 2001.

The Failure of HIH Insurance; reasons, circumstances and responsibilities

HIH Royal Commission


Report of the HIH Royal Commission
http://www.hihroyalcom.gov.au


Visualizza il report


Prima del suo default, nel 2001, HIH Insurance era il secondo gruppo assicurativo australiano per dimensione.

Nella primavera del 2001, HIH Insurance Limited e molte delle sue controllate sono state poste in liquidazione provvisoria e, poco dopo - il 27 agosto 2001 - si è passati alla liquidazione definitiva.
Il fallimento di HIH è considerato il più importante caso di default nella storia dell’Australia: i liquidatori hanno stimato che le perdite sono ammontate a circa 5,3 miliardi di dollari. Le indagini sulle cause del crollo hanno portato, per reati di frode, a pesanti condanne di diversi membri del management del gruppo.

Subito dopo i primi segni di crisi, nel marzo del 2001, su iniziativa del Governo di allora è stata istituita una commissione speciale – “The HIH Royal Commission” – che, nell’aprile del 2003, ha consegnato un corposo report in cui si ripercorre la storia di HIH e si indagano le cause e le responsabilità del fallimento.

In estrema sintesi, la conclusione della Royal Commission è che la crisi è stata determinata dall’incapacità di garantire copertura agli oneri futuri, a causa, essenzialmente, della cattiva gestione da parte del management e delle infelici decisioni del Direttore Generale, Rodney Adler, su talune transazioni finanziarie (prestiti e compravendita di azioni per diversi milioni di dollari) che, poiché assunte in conflitto di interessi, hanno successivamente portato a condanne per aggiotaggio, millantato credito e truffa.

Il report, invero, offre un’analisi estremamente dettagliata di un anomalo caso di crisi aziendale e offre molte raccomandazioni in materia di corporate governance.

Il “caso HIH” non può ridursi – seppur su grande scala – a un episodio di frode o appropriazione indebita. Il fallimento, secondo la Royal Commission, è imputabile, in ultima istanza, al cosiddetto “mismanagement”. La maggior parte delle violazioni di legge hanno avuto luogo allo scopo di far fronte alle crescenti difficoltà finanziarie che stavano sommergendo il gruppo.

Infatti, pur considerando le tensioni sui mercati finanziari nella seconda metà degli anni ’90, la Royal Commission ritiene che l’incapacità di garantire la liquidazione dei sinistri e le perdite per 5,3 miliardi di dollari sono imputabili a politiche di pricing totalmente inadeguate che, come in una spirale, hanno portato a una situazione insostenibile.

La pesante condizione di under-reserving, a sua volta, è stata determinata da diversi fattori correlati tra loro. Tra questi, si individuano la mancanza di controlli e valutazioni più trasparenti delle performance e dei processi interni.

Più in generale, si riconosce che, a causa della cattiva gestione, sono state prese alcune infelici decisioni - dal punto di vista sia strategico sia operativo - come, ad esempio, la decisione di rientrare sul mercato statunitense nel 1996 (dopo averlo lasciato nel 1994), l’aumento delle operazioni nel Regno Unito, l’acquisizione di FAI Insurance Ldt nel 1998 e, infine, la vendita di alcune profittevoli linee di business a una joint venture con Allianz Australia Limited.

Nel caso HIH, ritiene la Commissione, la “corporate culture” che si è sviluppata era addirittura avversa alle buone pratiche di gestione. Come risultato, il processo decisionale è sceso ben al di sotto degli standard richiesti.

La rilevanza del caso HIH risiede nel fatto che ha dato inizio a una profonda revisione della normativa e all’attuazione, già a partire dal 2002, di nuove e più severe norme per assicurare adeguati sistemi di governance e di controllo interno, nonché valutazioni delle passività più trasparenti e l’adeguatezza dei livelli di capitale secondo un approccio risk-based.

Con riferimento alle pratiche di vigilanza, c’è stata una transizione da un sistema che si focalizzava sulle transazioni a uno di tipo sistemico, più in linea con gli standard internazionali.