Panorama Assicurativo Ania

🇩🇪 Calamità naturali

GDV: MODELLI PREVISIVI DELLE CALAMITA’ NATURALI IN GERMANIA. IMPATTI SUL SETTORE ASSICURATIVO

Herausforderung Klimawandel - Antworten und Forderungen der deutschen Versicherer


GDV
http://www.gdv.de/


Der Klimawandel verndert Deutschland. Extreme Strme warden hufiger, Schden durch berschwemmungen nehmen zu (press release)

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Tra il 1999 e il 2010, i 7 maggiori eventi catastrofali occorsi in Germania hanno causato danni assicurati per 7,1 miliardi di euro; di questo totale, 2,4 miliardi sono attribuibili all’uragano “Kyrill” (2007) e 1,8 miliardi alla piena del fiume Elba (2002).

Sul sito dell’Associazione tedesca delle imprese assicuratrici (GDV) è stata pubblicata un’analisi del rischio climatico al quale è esposto il territorio nazionale e delle possibili ricadute sul settore assicurativo. Lo studio è stato realizzato da GDV in collaborazione con l’Istituto di Ricerca sul Rischio Climatico di Postdam e le Università di Berlino e Colonia.

L’intento è quello di fornire all’industria assicurativa tedesca strumenti appropriati per delineare precisi scenari di rischio per il prossimo futuro. Gli autori hanno collegato ai dati in loro possesso - relativi ai danni causati dalle maggiori calamità naturali occorse in Germania negli ultimi decenni - appositi “Klimamodellen” (modelli climatici), attraverso cui sono stati elaborati concreti scenari previsivi (fino al 2100).

Secondo lo studio, le inondazioni colpiranno la Germania con una frequenza media raddoppiata rispetto a quella attuale (ogni 25 anni anziché ogni 50), mentre i danni causati dagli eventi atmosferici “estremi” aumenteranno di oltre il 50% entro il 2100. Se nel prossimo futuro – come indicato nello studio - tali “Extremstürme” dovessero effettivamente avere luogo con frequenza decennale, alla fine del XXI secolo gli assicuratori tedeschi potrebbero trovarsi a rifondere danni per una cifra compresa tra il 7 e gli 8 miliardi di euro ogni decennio.

Dal settore assicurativo, pertanto, vengono le seguenti indicazioni:

- le aree a rischio inondazione non dovrebbero essere considerate quali terreni edificabili. Le aree residenziali già edificate (paesi, città) dovrebbero tenere conto dell’esposizione a tale rischio nella pianificazione urbanistica;

- i sistemi di drenaggio dovrebbero essere tali da garantire una resa adeguata anche in caso di precipitazioni frequenti e caratterizzate da masse d’acqua notevoli;

- i criteri costruttivi delle abitazioni dovrebbero tenere conto della possibilità di dover far fronte alle conseguenze delle inondazioni. In questo senso, particolare attenzione va riservata alla “tenuta” delle aperture praticate nei muri perimetrali delle costruzioni (porte, finestre);

- le famiglie dovrebbero dotarsi di opportune coperture assicurative e di appositi sistemi di sicurezza (quali, ad esempio, valvole per il deflusso di eventuali ristagni d’acqua, impianti di sollevamento, rinforzi applicati al tetto);

- è necessario che il settore assicurativo venga maggiormente coinvolto nello sviluppo della tecnologia di prevenzione; solo così sarà possibile mantenere la sicurezza allo stesso passo dell’innovazione.