Panorama Assicurativo Ania

Discriminazione

RIVOLUZIONE DEI DIRITTI IN EUROPA? LA “DISCRIMINAZIONE” IN AMBITO ASSICURATIVO: APPROCCI REGOLAMENTARI E GIUDIZIARI

A Rights Revolution in Europe? Regulatory and judicial approaches to nondiscrimination in insurance LEQS Paper No. 38/2011

Deborah Mabbett - London School of Economics and Political Science


SSRN – Social Science Research Network
http://ssrn.com


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In una recente sentenza, la Corte di Giustizia europea ha stabilito che gli assicuratori non possano operare discriminazioni in base al sesso nel fissare i premi e nel calcolo delle prestazioni (1).

Il paper in oggetto offre una panoramica del background giuridico che ha portato a questa decisione.

L’analisi, prettamente giuridica, è organizzata come segue:
- si ripercorrono, limitatamente all’Europa, gli ultimi sviluppi in materia di non discriminazione e si passano in rassegna diverse scuole di pensiero giuridico, evidenziando le differenze tra approcci cosiddetti “regolamentari” e “giudiziari” (in estrema sintesi, tra pratiche di regolamentazione e disposizioni giudiziarie);
- si esamina il ruolo della “discriminazione” nell’ambito della concorrenza e integrazione tra i mercati assicurativi europei, mettendo in risalto che la valutazione del rischio comporta delle distinzioni tra un assicurato e un altro;
- si discutono i risvolti della discriminazione in materia di assicurazione per la politica sociale e dei diritti fondamentali, evidenziando i tentativi della Commissione di ricorrere al principio di non discriminazione per fini di politica sociale;
- si esaminano i tratti fondamentali della Direttiva 2004/113/CE, che vieta qualsiasi discriminazione fondata sul sesso, ma che prevede, altresì, la possibilità di considerare, sulla base di precisi dati statistici, il sesso nella valutazione del rischio da parte degli assicuratori; si ripercorre poi il dibattito degli ultimi anni sul tema;
- si analizza e si commenta la sentenza (nella causa C-236/09) della Corte europea di giustizia, sottolineando che la Corte ha preso una decisione di principio, distaccandosi dalla logica sia delle pratiche di mercato sia dei fini di politica sociale e invocando, in sostanza, il rango costituzionale per il diritto alla parità di trattamento.

In definitiva, l’analisi intende dimostrare che l’intervento della Corte di giustizia non è inquadrabile secondo l’approccio “regolamentare” e nemmeno secondo quello (puramente) “giudiziario”. Infatti, l’interpretazione della Corte oltrepassa la policy – favorevole alle specificità del settore assicurativo – che è stata finora condotta nelle sedi di regolamentazione.

Tuttavia, è dimostrato che la tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali è una base debole per la politica sociale e, da ultimo, non prefigura una rivoluzione nello sviluppo dei diritti sociali in Europa.
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(1) Si veda “CORTE DI GIUSTIZIA UE: PREMI E PRESTAZIONI ASSICURATIVE UNISEX DAL 21 DICEMBRE 2012” in Panorama Assicurativo, n. 89, marzo 2011.