LA BANCASSICURAZIONE IN FRANCIA FRA SOLVENCY II E BASILEA 3
Dossier: “Bilan 2010 de la bancassurance”
Laura Fort
I bancassicuratori francesi si preparano all’entrata in vigore (nel 2013) della nuova struttura regolamentare di vigilanza per assicurazioni e istituti di credito (“Solvency II” e “Basilea 3”, rispettivamente). Nel frattempo, si concentrano sull’evoluzione necessaria dell’offerta assicurativa, in modo che essa rifletta necessità e aspettative future della clientela e risulti adeguata ai nuovi criteri di solvibilità/liquidità imposti dal nuovo framework regolamentare.
Sono questi i “punti chiave” di un dossier d’approfondimento dedicato al futuro della bancassicurazione in Francia, recentemente realizzato da “L’Argus” (periodico francese specializzato in materia assicurativa).
Secondo i dati FFSA (la Federazione degli assicuratori francesi) relativi al 2010, il canale della bancassicurazione ha intermediato il 62% della raccolta vita totale e ha registrato, rispetto al 2009, una crescita significativa della raccolta premi lorda (+8%, mentre quella netta si attesta al 5,5%).
Tuttavia, diverse sfide si aprono - nel prossimo futuro - per i “bancassureurs”:
- trovare nuove soluzioni di offerta, in grado di incidere meno pesantemente sui fondi propri, pur mantenendo una redditività attraente;
- sempre maggiore necessità di innovazione, spinta soprattutto dal bisogno di “resistere” alla concorrenza dei prodotti provenienti dalla “casa-madre”. In questo caso, la soluzione potrebbe essere rappresentata dalla ricerca di nuove sinergie con le filiali del proprio gruppo di appartenenza, nell’intento di accrescere ulteriormente la redditività: per alcuni, tra l’altro, il raggiungimento di questo target significherebbe anche spingersi oltre i confini nazionali, al fine di meglio diversificare i propri rischi.
A proposito del “fattore internazionalizzazione”, in particolare, lo sviluppo dei bancassicuratori francesi all’estero è in fase di accelerazione, sia a causa di un mercato nazionale ormai “maturo” (e progressivamente saturo) sia grazie alla presenza di un “premio alla diversificazione” che caratterizza Solvency II e rafforza l’interesse per tali operazioni. La ricerca di nuove quote di mercato si spinge dalla Francia verso il resto d’Europa (dell’Est), ma anche verso l’Asia e l’America Latina.
Rimane aperto, a quest’ultimo proposito, il problema di operare in paesi non soggetti a “Solvency II” e dell’eventuale riconoscimento dell’ “equivalenza” dei regimi di solvibilità locali.