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RICCHEZZA E PATRIMONIO GESTITO: “GLOBAL WEALTH REPORT” 2010 DI BOSTON CONSULTING GROUP

Shaping a New Tomorrow: How to Capitalize on the Momentum of Change

BCG - Boston Consulting Group


Global Wealth Report
http://www.bcg.com


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Boston Consulting Group ha pubblicato la 11ª edizione del Global Wealth Report, intitolata “Shaping a New Tomorrow: How to Capitalize on the Momentum of Change”.

Il documento intende fotografare la situazione ed esaminare i trend – su scala mondiale – della ricchezza delle famiglie, considerando il patrimonio gestito totale (1).

Dall’analisi emerge che - grazie alla ripresa economica in quasi tutte le regioni - la ricchezza complessiva è aumentata, nel 2010, dell’8% (raggiungendo i 121,8 mila miliardi di dollari). I mercati finanziari hanno fatto la parte del leone (59%) nell’aumento di valore del patrimonio gestito: dalla fine del 2008 al 2010, ad esempio, la quota di ricchezza detenuta in azioni è aumentata dal 29% al 35%.

Dal punto di vista degli “assets under management”, il Nord America (quasi un terzo della ricchezza mondiale) si conferma la regione più ricca (con suoi 38,2 mila miliardi di dollari in risparmio gestito) e registra il secondo tasso di crescita più elevato, il 10,2%.

In Europa, la ricchezza è cresciuta ad un tasso del 4,8% (inferiore alla media), aumentando di 1,7 miliardi di dollari il patrimonio gestito.
Per contro, la regione Asia-Pacifico ha fatto registrare un tasso di crescita del 17,1%; fa eccezione il Giappone, dove la ricchezza è diminuita dello 0,2%.

Tra gli altri risultati emerge che:
· i “milionari” (0,9% sul totale) detengono il 39% della ricchezza, in aumento rispetto al 37% del 2009;
· la ricchezza detenuta “off-shore” ha registrato un contenuto aumento (da 7,5 a 7,8 mila miliardi), ma una riduzione della quota relativa, dal 6,6% al 6,4%, soprattutto a causa dei recenti cambiamenti nelle normative.

Si prevede che il patrimonio gestito continuerà a crescere a un tasso annuo composto del 5,9% tra la fine del 2010 e il 2015 (raggiungendo i 162 mila miliardi di dollari), grazie alle performance dei mercati finanziari e delle economie dei paesi asiatici. Si stima che, per questi paesi, la quota sul PIL mondiale passerà dal 18% al 23% nel 2015 (ad eccezione del Giappone, per il quale si prevede una diminuzione e, poi, soltanto un lento incremento).

È possibile richiedere una copia del report agli autori ([email protected]).

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(1) I cosiddetti “assets under management”: depositi bancari, investimenti sui mercati valutari, azionari e obbligazionari, quelli “off-shore”, con esclusione del patrimonio in immobili, in beni di lusso e investito in attività imprenditoriali proprie.