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INTERAZIONI TRA RISCHIO DI LONGEVITA’ E RISCHIO DI INVESTIMENTO NEI PORTAFOGLI DI RENDITE

Longevity Risk and Natural Hedge Potential in Portfolios of Life Insurance Products: The Effect of Investment Risk CentER Discussion Paper Series No. 2011-036

Ralph Stevens, Anja De Waegenaere, Bertrand Melenberg


SSRN – Social Science Research Network
http://ssrn.com


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La letteratura si è a lungo occupata degli effetti del rischio di longevità nei prodotti di rendita, così come ha evidenziato che esiste un (naturale) potenziale di hedging derivante dall’abbinare rendite vitalizie a polizze caso morte o dall’investire in strumenti derivati quali i “survivor swaps”. Le implicazioni derivanti dalla presenza del rischio finanziario, invece, sono state in larga parte ignorate.

Lo scopo del paper in oggetto è quello di quantificare il rischio di longevità nei portafogli di prodotti di assicurazione vita che presentano attività e passività “mortality-linked”, prendendo in considerazione anche come i potenziali effetti del rischio di investimento interagiscono con quelli del rischio di longevità (*).

Nel dettaglio, gli autori procedono come segue:
- quantificano l’impatto del rischio longevità nei portafogli di prodotti vita, tenendo conto delle interazioni potenziali tra rischio finanziario e rischio di longevità;
- quantificano l’effetto del rischio finanziario “unhedgeable” sul cosiddetto “natural hedge potential” (ad esempio, la riduzione del rischio dervante dalla combinazione di passività diversamente sensibili al rischio di longevità);
- quantificano l’impatto potenziale, dato dalle interazioni tra gli effetti prodotti nelle diverse combinazioni di attività e passività, sulla riduzione del rischio ottenuta grazie alla stipula di “survivor swaps”.

Gli autori concludono che il rischio di investimento influisce significativamente sull’impatto del rischio longevità nei prodotti assicurativi vita.

Riscontrano, inoltre, un impatto significativo del rischio di investimento anche sul potenziale di hedging derivante dall’abbinare prodotti soggetti a diverso rischio demografico o dall’investire in assets di tipo longevity-linked. Ad esempio, i risultati suggeriscono che ignorare l’effetto dei rischi finanziari può portare a una grave sovrastima del potenziale di copertura offerto dalle polizze caso morte e, parimenti, a sottovalutare gli effetti di “hedging” dati dai “survivor swaps”.

I risultati indicano anche che la misura in cui gli assicuratori possono beneficiare della ripartizione del rischio tramite riassicurazione non dipende solo dalla configurazione delle passività nei portafogli, ma anche dalle strategie di investimento.

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(*) Il tema è già stato segnalato in Panorama Assicurativo n. 90, aprile 2011 (“Rischio di longevità e sua gestione nell’impresa di assicurazione vita”)