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🇮🇹 Economia italiana

LA SITUAZIONE ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE: PIU’ OMBRE CHE LUCI NEL RAPPORTO ANNUALE ISTAT

Rapporto annuale – La situazione del Paese nel 2010

ISTAT -Istituto nazionale di statistica


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ISTAT – il 23 maggio scorso – ha pubblicato la 19ª edizione del Rapporto annuale “La situazione del Paese”. Il documento sviluppa una riflessione documentata sulle trasformazioni che interessano economia e società.

Il Rapporto, come sempre arricchito da tavole statistiche e approfondimenti, si sviluppa, quest’anno, lungo due filoni: la lenta uscita dalla recessione e l’onda lunga dell’impatto economico e sociale della crisi.

In cinque capitoli, il volume affronta le più recenti dinamiche in campo economico, tracciando la traiettoria di uscita dell’economia internazionale e di quella italiana dalla peggiore recessione dal secondo dopoguerra, documenta le condizioni del mercato del lavoro e delle famiglie italiane fino a proiettare lo sguardo sui prossimi anni, valutando lo stato del Paese alla luce di “Europa 2020” e del percorso tracciato dal Programma nazionale di riforma.

Tra le (preoccupanti) conclusioni del report:

- il tasso di crescita dell’economia italiana è del tutto insoddisfacente e anche i segnali di recupero congiunturale dei livelli di attività e della domanda di lavoro non sembrano sufficientemente forti e diffusi per riassorbire la disoccupazione e l’inattività, rilanciando redditi e consumi;
- se la disoccupazione è cresciuta relativamente meno che negli altri paesi, con la recessione si sono perse quasi 900 mila unità di lavoro a tempo pieno ed è aumentata l’area dell’inattività.

“Il Rapporto di quest’anno mostra – ha detto Enrico Giovannini, Presidente dell’ISTAT - che l’Italia ha pagato, a causa della recessione, un prezzo elevato in termini di produzione e di occupazione, ma ne ha anche limitato l’impatto sociale ed ha evitato crisi sistemiche analoghe a quelle di altri paesi. La ricchezza di cui dispongono le famiglie, un tessuto produttivo robusto e flessibile, l’ampio ricorso alla cassa integrazione, il rigore nella gestione del bilancio pubblico, le reti di aiuto informale sono gli elementi che spiegano perché la caduta del reddito prodotto, la più forte tra i grandi paesi industrializzati, non si è trasformata in una crisi sociale di ampie dimensioni”.