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DIPENDENZA DALL’ALCOOL FRA I GIOVANI: UNO STUDIO SULLA REALTA’ TEDESCA

Alkoholkonsum Jugendlicher und junger Erwachsene in Deutschland 2010 - (febbraio 2011)

Bundeszentrale für gesundheitlichen Aufklärung - Bundesministerium für Gesundheit


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Con un comunicato congiunto - stilato dal Ministero della Salute e dall’Associazione tedesca degli assicuratori malattia (PKV) - è stato diffuso, nello scorso febbraio, uno studio sul consumo abituale di alcool fra i giovani tedeschi e sul fenomeno del “binge drinking” (l’abitudine di assumere bevande alcoliche nell’unico intento di ubriacarsi nel più breve tempo possibile). Sebbene le cifre siano in flessione, sottolinea lo studio, non si deve sottovalutare l’entità del problema.

Sono state coinvolte nell’indagine 7.000 persone tra i 12 e i 25 anni, delle quali è stato analizzato il comportamento nei confronti del consumo di sostanze alcooliche.

Elaborando i dati per la fascia d’età 12-17 anni, ad esempio, emerge che il numero dei ragazzi dediti all’alcool (almeno un episodio settimanale) decresce dal 21% del 2004 a circa il 13% del 2010. Anche la pratica del “binge drinking” (che implica il consumo di almeno cinque bevande alcooliche nel corso, ad esempio, di una stessa serata) risulta in lieve calo presso tutte le fasce di età considerate (12-17 e 18-25 anni): dal 22,6% nel 2004 al 16,7% nel 2010.

Risulta, in particolare, che l’anno scorso il “binge drinking” costituiva un’abitudine per un ragazzo su cinque nella fascia 12-17 anni (almeno una volta al mese) e per un ragazzo su due nella fascia 18-25enni.

Il rapporto contiene anche il raffronto con alcuni dati “storici” relativi alla diffusione dell’alcool tra i giovani tedeschi. Le percentuali di giovani che consumano alcool regolarmente passano, per le varie fasce d’età:
- dal 25,4% (1979) e 28,5% (1986) all’attuale 12,9% (2010) per i 12-17enni;
- dal 67,1% (1973) e 70% (1976) al 34,5% (2010) per i “giovani adulti “ tra i 18 e il 25 anni.

Sul fronte della lotta alla dipendenza dall’alcool prosegue l’impegno del Governo per favorire lo sviluppo di politiche di informazione e di pratiche preventive. In questo senso, sottolinea lo studio, nonostante la flessione del numero dei ricoveri ospedalieri causati dall’abuso di sostanze alcooliche (nella fascia d’età 10-15 anni), non vi sono ragioni sufficienti per “abbassare la guardia”: il rischio è costituito, secondo lo studio, dalla connessione “alcool=divertimento” e dalla scarsa conoscenza, tra i giovani, dei danni alla salute provocati da un uso smodato di tali sostanze.

Alla base del consumo di sostanze alcoliche da parte dei giovani vi sono, in maggioranza, ragioni “sociali”: non solo il divertimento, ma anche il superamento delle inibizioni e dei propri limiti (primo fra tutti la timidezza).

Di fondamentale importanza e profondamente legato al consumo di alcool risulta il contesto in cui l’adolescente o il giovane vive i propri rapporti d’amicizia.