Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Reporting

VERSO IL 3° PILASTRO DI SOLVENCY II: PRATICHE DI “RISK DISCLOSURE” NELL’INDUSTRIA ASSICURATIVA EUROPEA

Investigating Risk Disclosure Practices in the European Insurance Industry

Dirk Höring; Helmut Gründl


SSRN – Social Science Research Network
http://ssrn.com


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Solvency II assegna particolare importanza alla “disciplina di mercato”, ossia all’informativa che le imprese debbono dare al mercato e ai “supervisors”, facendone uno dei pilastri del nuovo sistema di vigilanza prudenziale. Nel lavoro qui presentato, gli autori indagano sulle pratiche di disclosure seguite da un campione di imprese assicuratrici europee nel periodo 2005-2009, ossia in un arco temporale che comprende la grande crisi finanziaria, con particolare riguardo all’informativa fornita sui rischi assunti nel corso dell’attività.

Il tema della “risk disclosure”, ossia dell’informativa fornita ai mercati sui rischi assunti nello svolgimento della propria attività, è diventato negli ultimi anni sempre più rilevante per tutte le istituzioni finanziarie.

In campo assicurativo, Solvency II - il futuro regime di vigilanza destinato a entrare in vigore nel 2013 - prevede la “disclosure” alla vigilanza e al mercato come "terzo pilastro" del nuovo sistema prudenziale.

Il paper in esame analizza le pratiche di "risk disclosure" nei bilanci delle imprese di assicurazione europee che fanno parte dell’indice “Dow Jones Stoxx 600 Insurance Index”, con riguardo al periodo 2005–2009.
L’analisi viene effettuata sulla base di un indice sintetico di risk disclosure, che consente di fornire un quadro completo delle politiche di reporting dei rischi delle imprese considerate e di mettere in relazione l’ampiezza delle politiche di disclosure con le diverse caratteristiche delle imprese (dimensione, redditività, tipo di proprietà, modello di business, ecc.).

Dall’analisi emerge che la risk disclosure nei bilanci annuali è migliorata considerevolmente nel periodo in esame, anche se - in media - il livello è ancora contenuto e la dispersione dei risultati tra le imprese è elevata.

Si rileva una forte correlazione positiva tra livello di informativa sui rischi e dimensione dell’impresa, così come tra reporting e livello dei rischi assunti. Emerge, invece, una correlazione negativa tra redditività e risk disclosure. Altre variabili correlate positivamente con l’ampiezza del reporting sui rischi sono la dispersione della proprietà dell’impresa e la quotazione in diversi mercati azionari.
Secondo gli autori rimane aperta, comunque, la questione dell’efficacia di funzionamento delle “market discipline” nell’industria assicurativa europea, ma si sottolinea che un incremento nel volume di risk disclosure non porta necessariamente a una maggiore trasparenza complessiva.

La comparabilità, la comprensività e l’accessibilità delle informazioni sono aspetti cruciali per una risk disclosure che consenta il funzionamento di un’effettiva disciplina di mercato.
In questo senso, Solvency II rappresenta un’opportunità da non sprecare.