Panorama Assicurativo Ania

🇯🇵 Calamità naturali

GIAPPONE: NUOVE STIME A PIU’ DI UN MESE DAL TERREMOTO

William Thornton Shaw - University College London - SSRN - http://ssrn.com; Guy Carpenter - http://www.guycarp.com; Towers Watson - http://www.towerswatson.com

AA.VV.


Japan Earthquake. Insurance Industry Impact and Risk Management Lessons

9.0Mw Earthquake Strikes off Northeastern Japan

The 2011 Tohoku, Japan Quake and Tsunami: Provisional Financial Impact Assessment


Sebbene sia prematuro formulare valutazioni definitive sull’impatto - assicurativo e non - degli eventi che hanno colpito il Giappone lo scorso 11 marzo (terremoto, tsunami e incidente nucleare), alcune stime sono già state formulate, soprattutto da parte di primarie società di risk modeling.

RMS ha collocato gli oneri complessivi fra 200 e 300 miliardi di dollari (fra 136 e 205 miliardi di euro). L’impatto assicurativo previsto è compreso tra 18 e 26 miliardi di dollari per danni materiali (12 e 18 miliardi di euro), ai quali si aggiunge una somma stimata fra 3 e 8 miliardi di dollari (fra 2 e 5,4 miliardi di euro) da erogare a fronte di prestazioni assicurative legate a polizze vita e sanitarie.

Eqecat ha stimato il costo complessivo dell’evento in oltre 100 miliardi di dollari (68 miliardi di euro). Una parte di tale somma, compresa fra 12 e 25 miliardi di dollari (fra 8 e 17 miliardi di euro), sarebbe a carico dell’industria assicurativa. Questo totale dovrebbe poi essere “alleggerito” di una porzione compresa fra 2 e 4 miliardi di dollari (fra 1,3 e 2,6 miliardi di euro), in quanto posta a carico del sistema assicurativo pubblico contro il rischio di terremoto (JER).

AIR Worldwide ha invece stimato oneri assicurativi fra 20 e 30 miliardi di dollari (fra 13,6 e 20,5 miliardi di euro), così suddivisi: i danni materiali provocati direttamente dal terremoto sono compresi tra 11 e 21 miliardi di dollari (fra 7,4 e 14,3 miliardi di euro), mentre i danni provocati dallo tsunami sono valutati fra 8 e 9,7 miliardi di dollari (fra 5,4 e 6,6 miliardi di euro). La stima include la quota a carico del JER.

Towers Watson ha compreso l’onere assicurativo fra 20 e 45 miliardi di dollari (fra 13,6 e 30,6 miliardi di euro), di cui oltre la metà sarebbe causato da danni agli immobili.

Il conto ufficiale delle vittime è frattanto salito a 13.100, ma le autorità ritengono che nella sola Prefettura di Fukushima le cifre definitive potrebbero superare le 15.000 unità.
Gli immobili - residenziali e commerciali - distrutti o lesionati sono oltre 200.000.

Sul tema della catastrofe giapponese segnaliamo infine un paper di William Thornton Shaw (“The 2011 Tohoku, Japan Quake and Tsunami: Provisional Financial Impact Assessment”) che propone un’analisi previsionale, realizzata attraverso un approccio basato sul financial risk management.

I grandi eventi catastrofali producono, di norma, reazioni di carattere “quantitativo” sui mercati finanziari. Questa peculiarità rende possibile comparare le reazioni dei mercati prescindendo dall’origine dello shock che le ha causate. L’autore propone un modello matematico in grado di confrontare gli effetti sui mercati di eventi quali: calamità naturali (il terremoto di Kobe), attacchi terroristici (11 settembre), shock finanziari (il caso Lehman Brothers).

Fra le indicazioni che l’autore trae dal modello vi sono le seguenti:
- l’evento catastrofale che ha colpito il Giappone lo scorso 11 marzo comporterà per il Paese un oneroso e lento processo di ripresa economica;
- l’impatto della catastrofe è confrontabile, in termini economici, con il fallimento di Lehman Brothers;
- non sono ancora quantificabili le conseguenze sull’industria assicurativa e su quella nucleare;
- è ipotizzabile un parziale ritorno ai combustibili fossili (con conseguente aumento del loro costo e incremento delle emissioni inquinanti nell’aria).