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🇮🇹 Previdenza

CASSE DEI PROFESSIONISTI: FOCUS SUGLI INVESTIMENTI NELL’INDAGINE CONOSCITIVA DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE

Documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla situazione economico-finanziaria delle Casse privatizzate anche in relazione alla crisi dei mercati internazionali

Camera dei Deputati - Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza


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Sono stati pubblicati i risultati dell’indagine conoscitiva sulle Casse previdenziali privatizzate (le casse di alcune categorie di lavoratori autonomi e professionisti), realizzata dalla Commissione parlamentare di controllo sugli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e di assistenza sociale nel periodo compreso tra novembre 2008 e dicembre 2010.

L’analisi ha permesso di verificare la reale esposizione finanziaria delle Casse dei professionisti con riguardo alla detenzione di titoli e prodotti finanziari “ad alto rischio”. La recente crisi finanziaria globale, infatti, non ha risparmiato gli investimenti delle Casse, esponendole a perdite e al rischio di mettere a repentaglio, nel medio-lungo periodo, la loro sostenibilità finanziaria.

In proposito è emerso, ad esempio, che il possesso diretto di titoli Lehman Brothers, pur abbastanza diffuso tra le Casse, ha una portata economica limitata (pari allo 0,3% del patrimonio totale delle Casse).
Un panorama più complesso è riferito, invece, alla detenzione di titoli finanziari strutturati, che costituiscono circa l’8,6% del totale del patrimonio delle Casse (e il 13% del patrimonio mobiliare), con percentuali comprese tra il 30% e il 50% nel caso di alcuni enti: ENPAV (Ente di Previdenza dei Veterinari) e Fondazione degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio (ENASARCO).

Nel corso dell’indagine è stata rilevata, in alcuni casi, scarsa trasparenza in ambito contabile e in merito agli investimenti in strumenti finanziari rischiosi da parte delle Casse; nel rapporto si invitano pertanto le Casse a pubblicare sul proprio sito i dati di bilancio e le relazioni della vigilanza.
Nel documento viene inoltre sottolineato che l’investimento in strumenti ad alto rischio presuppone adeguate competenze e un’attenta valutazione dei rischi che potrebbero derivarne; è necessario, in particolare, che l’investimento in strumenti finanziari rischiosi non sia destinato a coprire perdite già esistenti, per scongiurare effetti “amplificativi” negativi.