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🌎 Calamità naturali

MITIGAZIONE DEL RISCHIO “CAT-NAT”: UN MODELLO COSTI/BENEFICI RIFERITO AD ALCUNE ECONOMIE IN VIA DI SVILUPPO

The Costs and Benefits of Reducing Risk from Natural Hazards to Residential Structures in Developing Countries

Hochrainer-Stigler, S., Kunreuther, H., Linnerooth-Bayer, J., Mechler, R., Michel-Kerjan, E., Muir-Wood, R., Ranger, N, Vaziri, P., and Young, M.


Wharton School – University of Pennsylvania
http://opim.wharton.upenn.edu


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Le analisi sugli effetti degli eventi naturali distruttivi dimostrano che adeguate politiche di prevenzione (DRR-Disaster Risk Reduction policies) possono produrre significativi benefici in termini di contenimento dei danni. Tuttavia l’evidenza dimostra che la propensione politica ad effettuare investimenti consistenti in questa direzione non è particolarmente marcata.

Negli Stati Uniti, ad esempio, le aree a rischio di alluvione o terremoto interessate da importanti progetti di prevenzione sono circa il 10% del totale nazionale.
Questa realtà è legata, secondo gli esperti, a due fattori: la tendenza a privilegiare obiettivi di breve periodo e la presenza di risorse economiche inadeguate. Sotto il profilo economico, si tende quindi a preferire operazioni di ristoro del danno “ex-post” (più facilmente giustificabili di fronte all’opinione pubblica) rispetto a investimenti di rilievo effettuati “a scopo preventivo”.

Per alcune aree geografiche specifiche, caratterizzate da reddito medio-basso, gli autori dello studio propongono quindi un’analisi costi/benefici, finalizzata a valutare l’efficacia di investimenti destinati a favorire la prevenzione degli effetti di eventi naturali distruttivi. Tale approccio non è nuovo nella letteratura, ma non è mai stato applicato al contesto delle economie meno avanzate.
La preferenza degli autori per un’analisi costi/benefici deriva dalla possibilità di includere nel modello un maggior numero di variabili: il valore stimato dei danni evitati, i rischi connessi alla valutazione dei danni, l’impatto di fattori “dinamici” (quali, ad esempio, l’evoluzione demografica, il contesto geografico e il clima).

Il modello proposto prende in esame le seguenti tipologie di rischio:
- uragani nell’isola caraibica di St. Lucia;
- alluvioni nella città di Giacarta (Indonesia);
- terremoti ad Istanbul (Turchia);
- alluvioni nella regione indiana dell’Uttar Pradesh.

Le evidenze provenienti dall’applicazione dell’analisi confermano l’esistenza di elevati ritorni – in termini di limitazione dei danni – a fronte di investimenti “preventivi”, volti ad effettuare migliorie/rafforzamenti delle strutture potenzialmente a rischio.