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CATASTROFI NATURALI E MAN-MADE: UN 2010 PARTICOLARMENTE NEGATIVO. REPORT ANNUALE SWISS RE

Natural catastrophes and man-made disasters in 2010: a year of devastating and costly events Sigma No 1/2011

Lucia Bevere, Brian Rogers, Balz Grollimund


Swiss Re
http://www.swissre.com


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Swiss Re ha recentemente pubblicato il rapporto sugli eventi catastrofali verificatisi nel 2010 (Sigma, n. 1/2011).
Lo scorso anno si è registrato un numero particolarmente elevato di eventi catastrofici: 167 calamità naturali e 137 disastri provocati dall’uomo.

Il numero delle vittime – soprattutto a causa dei terremoti - è stato elevatissimo. Nel complesso, le vittime degli eventi catastrofali sono state circa 304.000 di cui circa 222.000 hanno perso la vita a causa del terremoto ad Haiti.

I danni derivanti da tutti gli eventi catastrofali ammontano a circa 218 miliardi di dollari, più del triplo di quanto registrato nell’anno precedente (circa 68 miliardi di dollari). L’Asia è stato il continente più colpito (75 miliardi).

Con riguardo ai danni assicurati, il 2010 è stato il settimo anno più costoso dal 1970.

Si calcola che i danni assicurati abbiano superato i 43 miliardi di dollari, di cui 3 imputabili ai disastri causati dall’uomo. Rispetto al 2009, i danni assicurati hanno registrato un significativo aumento (circa il 60%).

I danni causati da calamità naturali sono in linea con la media degli ultimi 10 anni, ma si è registrata una significativa diminuzione dei danni provocati dagli uragani e un aumento notevole di quelli causati dai terremoti, che corrispondono a un terzo del totale.

Nel 2010 ben 10 sono stati gli eventi che hanno comportato danni assicurati superiori al miliardo di dollari, tra cui:
- il terremoto in Cile (8 miliardi),
- il terremoto in Nuova Zelanda (4.4 miliardi),
- la tempesta Xynthia in Europa occidentale (2.8 miliardi).
Inoltre, si stima (seppur con delle riserve) che i danni property causati dallo sversamento di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon di British Petroleum nel Golfo del Messico si avvicinino al miliardo di dollari.

Una parte del rapporto è dedicata al rischio terremoti, alla prevenzione e alle misure di riduzione del rischio. Si rileva come il settore assicurativo sia divenuto oramai un attore fondamentale nel finanziamento in vista della ricostruzione: circa un quarto del totale dei danni economici derivanti dal sisma cileno (e in Nuova Zelanda ancor di più) sono coperti da imprese di (ri)assicurazione. Purtroppo, tale situazione non si riscontra in paesi in via di sviluppo, come nel caso di Haiti.