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🇯🇵 Calamità naturali

GIAPPONE: LE STIME DEI DANNI DOPO IL TERREMOTO DELL’11 MARZO

Swiss Re; Munich Re


Munich Re estimates claims burden from earthquake in Japan at around 1.5bn (22 marzo 2011)

Swiss Re provides estimate of its claims costs from Japan earthquake and tsunami (21 marzo 2011)


Il terremoto del 9° grado della scala Richter che ha colpito la costa di Honshu lo scorso 11 marzo è stato il più potente mai registrato in Giappone e il quarto in assoluto nel mondo. A seguito del terremoto, la costa nord-orientale del Paese è stata colpita da un violento tsunami.
L’evento ha provocato, secondo le ultime stime del Governo giapponese (30 marzo), oltre 11.200 vittime e più di 16.300 dispersi.
Dal punto di vista assicurativo, una stima ad oggi può essere formulata solo sulla base di modelli matematici. L’entità dell’area colpita dall’evento è talmente vasta e popolata che saranno necessarie molte settimane per fare il punto completo con tutte le denunce dei sinistri.

Il settore assicurativo privato è fortemente esposto soprattutto per quanto riguarda le coperture per aziende. Infatti, con la sola eccezione di alcune mutue, l’assicurazione contro i rischi di terremoto per le abitazioni è fornita dallo Stato tramite un fondo dedicato cui concorrono solo in parte anche compagnie assicuratrici private locali. Tale piano esclude la possibilità di cedere in riassicurazione i rischi assunti.

Nell’ambito dell’edilizia residenziale, l’industria assicurativa copre invece i danni da incendio derivanti da terremoto. Si tratta di una copertura offerta dai primari operatori nazionali e che viene regolarmente riassicurata.
Molto diffuse sono anche le coperture private per le aziende contro i danni da terremoto e da incendio provocato da terremoto e tsunami. Anche in questo caso si tratta di rischi normalmente riassicurati.
Esposizioni ulteriori sono prevedibili in relazione a danni derivanti da interruzione di servizio e dai contraccolpi sull’export di prodotti.

L’industria assicurativa privata non dovrebbe invece subire oneri significativi derivanti dall’incidente nucleare occorso alla centrale di Fukushima a seguito del terremoto e dello tsunami. Le coperture per danni a beni, infatti, normalmente escludono il rischio di contaminazione nucleare, mentre le coperture specifiche per le centrali nipponiche escludono i danni provocati da terremoto e tsunami per quanto riguarda lesioni materiali subite. Allo stesso modo sono escluse anche le coperture per responsabilità civile per danni da contaminazione.

Dal punto di vista della “tenuta” finanziaria, per le compagnie assicuratrici locali non sono previste gravi ripercussioni. Le compagnie danni sono infatti tenute per legge ad effettuare accantonamenti a riserve specifiche per fronteggiare eventi catastrofali. Le compagnie vita non hanno obblighi analoghi, ma tendono ad effettuare accantonamenti simili su base volontaria.
Alla luce di quanto sopra, l’Agenzia Fitch ha dichiarato che non sono previste revisioni imminenti dei rating delle compagnie assicuratrici nipponiche. Eventuali revisioni saranno effettuate solo se si riscontreranno reali situazioni di deterioramento dell’equilibrio finanziario degli operatori.

Munich Re ha annunciato di avere stimato l’onere a proprio carico nella misura di 1,5 miliardi di dollari (un miliardo di euro). Conseguentemente, ha dichiarato che l’obiettivo di 2,4 miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro) di utili nel 2011 non potrà essere raggiunto.

Swiss Re ha comunicato un’esposizione stimata in 1,2 miliardi di dollari (850 milioni di euro).

Otre ai riferimenti indicati in testa all’articolo, segnaliamo il report “Japanese Earthquake Losses Manageable for Primary and Reinsurance Companies” (di Chris Waterman, Jeffrey Liew, Teruki Morinaga, Martyn Street), pubblicato il 18 marzo 2011 sul sito di Fitch Ratings (www.fitchratings.com). Viene richiesta una registrazione.