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🇮🇹 Previdenza complementare

TERZO RAPPORTO INPDAP SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE DEL PUBBLICO IMPIEGO

La previdenza complementare del pubblico impiego – Terzo rapporto (marzo 2011)

Maria Rosaria Esposito, Stefano Bernardo, Simona Gabrielli, Angelo Giubileo, Piero Lauriola, Silvia Leonardi, Camillo Linguella, Carlo Marino, Nicoletta Nicoletti, Maria Cristina Palermiti, Antonello Podda, Gabriella Romoli, Maurizio Sarti, Michele Squeglia, Ilaria Testa


INPDAP - Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica (Consiglio di Indirizzo e Vigilanza)
http://www.laprevidenzacomplementare.it/


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L’INPDAP - l’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti della Pubblica Amministrazione - ha pubblicato un report in materia di previdenza complementare nel settore del pubblico impiego.
Pur essendo trascorsi più di quindici anni dalla riforma del sistema pensionistico e complementare (Legge 8 agosto 1995, n. 335), gli effetti di tale riforma e i mutamenti del quadro previdenziale italiano sembrano essere ancora poco compresi dai lavoratori. In particolare, è ancora diffusa l’errata convinzione di poter ottenere alti tassi di sostituzione dal sistema previdenziale obbligatorio, il che si ripercuote negativamente sullo sviluppo della previdenza complementare.
Nell’intenzione degli autori, pertanto, il rapporto dovrebbe contribuire a sostenere un’adeguata “educazione alla previdenza” fra i lavoratori, al fine di agevolare scelte corrette e consapevoli in materia pensionistica.

Il documento è articolato nei seguenti punti:
- origini ed evoluzione della previdenza obbligatoria;
- la previdenza complementare tra pubblico e privato;
- contributi e rendite tra primo e secondo pilastro previdenziale;
- la crisi economico-finanziaria e i fondi pensione in Italia;
- le prospettive della previdenza complementare;
- la cultura previdenziale e finanziaria;
- la crisi e i fondi pensione in Europa: effetti della crisi sui fondi pensione dei paesi comunitari (osservatorio su: Germania, Inghilterra, Olanda, Svezia e Francia);
- la portabilità del diritto alla previdenza complementare in Europa (approfondimento).